PESCARA – «L’incontro con il sottosegretario D’Annuntiis, delegato ai Trasporti, e con l’assessore D’Amario, a cui è affidata la responsabilità del Turismo, ha contribuito a riaffermare le criticità che attengono lo scalo aeroportuale abruzzese e la sua società di gestione. Positiva la condivisione di un confronto partecipato, ma ci aspettiamo risposte concrete a breve». Questo il commento di CGIL, CISL e UIL Abruzzo Molise e delle rispettive federazioni di categoria, dopo il confronto avuto con la Regione Abruzzo lo scorso 13 settembre.
All’ordine del giorno 4 punti salienti:
- la riduzione di voli operati da ITA e Ryanair;
- la paventata ipotesi di esternalizzazione delle attività di handling e rampa;
- la nomina del nuovo direttore generale della SAGA;
- il ruolo dello scalo regionale nel nuovo Piano nazionale degli aeroporti.
Per quanto concerne il primo punto, «pur prendendo atto – si legge nella nota congiunta – delle motivazioni addotte dagli esponenti della Giunta che riconducono a scelte di natura commerciale (ITA) e di pressione nei confronti del governo centrale (Ryanair), le cause della riduzione dei voli, le organizzazioni sindacali hanno evidenziato la necessità di sostenere le ragioni del territorio attraverso azioni che possano produrre un recupero anche parziale delle rotte, registrando peraltro un nuovo ed ulteriore taglio operato da Ryanair su Girona, ribadendo come anche l’individuazione di un nuovo direttore generale possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi. La Regione Abruzzo ha rimarcato come siano in corso confronti ed analisi con le compagnie interessate che potrebbero produrre effetti positivi anche a breve, mentre per quanto attiene la figura del direttore generale, il sottosegretario D’Annuntiis ha annunciato che sarà individuato entro la fine di ottobre».
Sui possibili effetti del nuovo Piano nazionale aeroporti c’è una diversità di vedute. Per i sindacati, «il tema rimane di stretta attualità e la posizione subalterna dell’aeroporto di Pescara nell’ambito del sistema infrastrutturale dell’Italia centrale continua a destare forte preoccupazione, malgrado la Regione non riscontri evidenze in tal senso. Ancora distanti le parti sulle tematiche del lavoro. Sulle ipotesi di esternalizzazione di attività – spiega la nota – oggi in capo alla SAGA, la Regione ha chiesto tempo per una verifica accurata delle motivazioni che hanno indotto il CdA a paventare una simile scelta industriale».
«Le organizzazioni sindacali regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti «evidenziano perplessità sulla assenza di consapevolezza manifestata dalla Regione sugli indirizzi inerenti al Piano industriale intrapresi dal CdA – che è espressione della proprietà, ovvero della stessa Regione Abruzzo, titolare della quasi totalità del capitale sociale della SAGA – e hanno riaffermato l’assoluta contrarietà a qualsivoglia ipotesi di esternalizzazione, rimarcando il ruolo fondamentale dei lavoratori la cui dignità passa attraverso la tutela normativa e salariale sulla quale nessuno può permettersi di fare cassa. Il prossimo 22 settembre ci sarà un incontro tra SAGA e rappresentanze aziendali, con al centro il nuovo Piano Industriale e le ricadute sul fattore lavoro. A valle dello stesso, avendo condiviso l’importanza del tema, è già stato calendarizzato un nuovo incontro con il sottosegretario D’Annuntiis e con l’assessore D’Amario», concludono Carmine Ranieri, Giovanni Notaro, Michele Lombardo, Aurelio Di Eugenio, Amelio Angelucci e Vincenzo Marcotullio.