LANCIANO – Si chiama “Tracce di lei” la mostra personale di Giuseppina Palazzoli che si terrà nei locali dell’auditorium Diocleziano dal 10 al 17 settembre, con il patrocinio del Comune di Lanciano, dell’associazione “Amici di Lancianovecchia” e del comitato Feste di settembre 2023.
Giuseppina Palazzoli è nata a Lanciano, in pieno centro storico, in una casa che guardava Santa Maria Maggiore. È vissuta a Castel Frentano ed è stata docente di Lingua e Letteratura Inglese all’Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Lanciano. La sua passione per la pittura è andata intensificandosi nel tempo fino a farla approdare a mostre collettive e personali. Nessun enigma nelle sue tele, ma solo una gradevole spontaneità.
«Ad un anno dalla sua scomparsa abbiamo deciso di organizzare questa Personale in memoria di nostra madre, con l’intento di richiamarla alla mente ed al cuore di chiunque abbia avuto la fortuna di incrociarla nella sua vita – dicono i figli Sara, Giulia e Guglielmo – ed abbiamo deciso di farlo affidandoci alla forza dei suoi colori, in una sede suggestiva ed evocativa ed in un periodo, quello del Settembre lancianese, a lei particolarmente caro. Con questo breve viaggio fra le sue tele, il nostro obiettivo è stato quello di realizzare una commemorazione gioiosa, come lei avrebbe voluto, in cui la tristezza sia soppiantata da una sensazione di pace consolatoria, benessere intimo, presenza rassicurante; una sensazione in grado di strappare un sorriso sui volti di chi, passeggiando tra i suoi quadri, ne avverta la potenza e si lasci trasportare lontano dalla loro bellezza».
La mostra si articola in cinque sezioni che ripercorrono le tematiche più ricorrenti nella sua produzione artistica. Si passa dalle raffigurazioni dei vicoli del centro storico di Lanciano, in grado di evocare dolci malinconie dell’infanzia, ai colori forti, caldi e consolatori dei paesaggi a lei più cari. All’azzurro del mare, dominato da barche silenziose ma piene di speranza, al fascino travolgente e misterioso dei trabocchi. Un piccolo spazio è stato dato anche alle sue ninfee, quelle da lei tanto amate, che arricchivano il suo giardino, che ha ritratto con l’orgoglio di chi si compiace del loro grande splendore. In tutte le tele emerge sempre uno smisurato amore per la vita, una vita che non è stata troppo clemente con lei, ponendola, in più circostanze, di fronte a tanta sofferenza. A cui lei ha saputo però rispondere con il suo inconfondibile ottimismo e quella gioia di vivere che traspare dalla luce dei suoi quadri.
Ha amato la vita pienamente e senza chiederle niente e ne ha affrontato i momenti più difficili con forza e tenacia. Con queste doti è stata in grado anche di uscire dal buio dell’abisso e di ritrovare la luce di quella che per lei è stata una vera e propria rinascita. Ed ecco così tornare il colore, sempre protagonista ed ancora più forte ed intenso di prima. Ecco il suo tratto a volte un po’ incerto che torna a riproporre i suoi tetti, i paesaggi familiari e di nuovo il suo adorato mare. Nelle tele dell’ultimo periodo c’è un nuovo sguardo, una nuova prospettiva, quasi metafisica, da cui ritrae le barche durante la regata, i tetti illuminati di arancio e blu e le vele in trasparenza. Nel desiderio di esercitare mente e braccio, le tele ed i pennelli diventano, nella sua ultima produzione, lo strumento per riappropriarsi del mondo, fino a spingersi verso la sfida più grande: il ritratto, quello dell’amore vero e puro che tutto muove.
«Giusy, così le piaceva essere chiamata, la nostra adorata mamma – concludono Sara, Giulia e Guglielmo -, ha lasciato una traccia di sé nelle opere che vivono nelle case di tutte le persone che hanno avuto la possibilità di conoscerla ed apprezzare la sua eccezionale singolarità, la generosità dei suoi sentimenti, il brio, la solarità dei suoi modi, la capacità di sorridere alla vita, sempre e nonostante tutto».
La mostra sarà inaugurata domenica 10 settembre, alle 19 e sarà aperta, fino a domenica 17 settembre, ogni mattina dalle ore 10.30 alle 12.30 e ogni pomeriggio dalle 17.