VASTO – La Scuola di Kung Fu del Maestro Carmine De Palma e i suoi allievi, tornano in Italia dalla Turchia, da Istanbul, con Angelo Zucaro e Chiara Tavani che nel campionato europeo cadetti-juniores Wako Kickboxing disputatosi dal 26 agosto al 02 settembre, nella specialità Kick Light, hanno ottenuto il 4° posto, medaglia di legno, nella specialità kick light.
Al Campionato erano presenti 30 Nazioni per un totale di circa 2.000 atleti in tutte le varie specialità, con categorie molto numerose.
Gli Atleti che hanno rappresentavano l’Italia, nella Federazione Italiana Kickboxing (Federkombat), sono arrivati al Campionato Europeo, determinati e preparati sia fisicamente che moralmente, tanto che all’inizio dell’incontro si è vista subito la loro determinazione, grinta, professionalità e voglia di vincere, nonostante tutto questo però hanno perso, uscendo a testa alta e con orgoglio consapevoli di aver dato il massimo e che per loro questo era il primo impegno Internazionale.
Chiara Tavani, debuttante tredicenne, ha affrontato una sfida difficile fin dal primo giorno. Il suo incontro iniziale si è svolto su un tatami isolato, lontano dal sostegno dei suoi sostenitori, in un ambiente ostile in quanto la Turchia era la squadra di casa.
Nonostante queste avversità, Chiara è salita sul ring con grande determinazione e ha dimostrato un’ottima preparazione atletica. L’incontro è stato caratterizzato da scambi precisi e incisivi, con un punteggio altalenante. Ha subito alcuni colpi al viso, ma ha reagito con colpi di pugno e calci ben mirati.
Nei primi due round, Chiara è stata inizialmente in vantaggio, ma poi è stata superata dalla sua avversaria turca. L’atleta turca ha adottato una strategia difensiva, mantenendo la gamba destra alta e anticipando gli attacchi di Chiara. Nonostante le difficoltà, Chiara è riuscita a contrattaccare con successo quando ha avuto l’opportunità.
Alla fine, Chiara ha perso contro la squadra turca, ma lo ha fatto con dignità e senza mai arrendersi. Ha chiuso la competizione con un onorevole quarto posto generale, nonostante le sfide incontrate lungo il cammino.
Angelo Zucaro, si avventura nell’Europeo con la sua caratteristica grinta che lo contraddistingue. Affronta immediatamente un avversario dalla Grecia e inizia l’incontro conquistando il primo round con astuzia, tattica, e una serie di pugni e calci ben mirati. Nel secondo round, continua a dominare l’incontro, mantenendo un vantaggio costante sull’avversario.
Tuttavia, si verifica una situazione sfortunata quando l’avversario riesce a colpire Angelo con un calcio circolare anticipato al viso, utilizzando la parte del ginocchio. Angelo incassa il colpo ma dimostra una notevole determinazione, rialzandosi subito e manifestando il desiderio di continuare il combattimento. Sorprendentemente, anziché ammonire l’avversario per il colpo scorretto, l’arbitro assegna i punti all’avversario, una decisione ingiusta che non intacca la resilienza di Angelo.
Nel terzo round, l’avversario greco mostra segni di stanchezza e mancanza di fiato, mentre Angelo è in ottima forma. Angelo cerca di mantenere il suo vantaggio attaccando in modo costante l’avversario. Tuttavia, l’arbitro ammonisce entrambi gli atleti per eccessiva forza, una decisione che sembra ingiustificata, poiché entrambi stavano lottando con la stessa intensità.
Il terzo round continua con Angelo in vantaggio, ma l’arbitro lo ammonisce nuovamente per eccessiva forza, portandolo infine alla squalifica. Questa situazione è particolarmente frustrante perché Angelo stava chiaramente vincendo l’incontro. Il suo avversario greco ottiene così il pass per avanzare nel torneo, nonostante non sembrasse meritarlo, e Angelo si accontenta degli elogi delle squadre presenti ai lati del tatami (Inghilterra, Germania, Polonia), che hanno riconosciuto la superiorità dell’atleta italiano e criticato l’arbitraggio parziale e ingiusto. Angelo si ritrova con un quarto posto che sembrava sfuggirgli ingiustamente.
«Per me va benissimo così, non posso che essere orgoglioso di entrambi di tutto ciò che hanno fatto è di come hanno saputo gestire l’emozione dovuta da questo evento e dal vestire il Tricolore, che per loro era la prima volta – queste le parole del Maestro De Palma -. Siamo consapevoli che potevamo vincere e andare avanti, ma è andata così purtroppo l’importante che fino alla fine ci abbiano creduto, senza mollare. Riportiamo la consapevolezza di essere forti ed una esperienza meravigliosa e indimenticabile. Sconfitti ma non perdenti. Avremo modo di rifarci e vincere al prossimo evento internazionale, ora si ritorna nei vari Centri Sportivi di Termoli, Vasto e Petacciato ad allenarci e a migliorarci sempre di più. La loro determinazione sarà la loro forza».