SAN SALVO – «Gli ultimi episodi di cronaca, riportati dai media, ribadiscono l’aberrante “normalità” della violenza sulle donne». Comincia così la nota dell’associazione Dafne Ets che invita sabato 9 settembre a manifestare con la 2° edizione della camminata in ricordo di Mirella La Palombara, la donna uccisa dal marito a Vasto il 21 ottobre 2011.
Una passeggiata di circa 17 km, da Punta Aderci al Bosco di Don Venanzio, percorso di testimonianza lungo il sentiero Cai a lei dedicato per far sentire alle donne vittime di violenza che non sono sole. “È per te” è il titolo dell’iniziativa. Ritrovo nel primo pomeriggio, fissato alle 14.
Programma:
- Registrazione partecipanti e versamento quota iscrizione
- Trasbordo con navetta verso Punta Aderci.
- Partenza per la camminata dal parcheggio di Punta Aderci con arrivo al Bosco di Don Venanzio
⁃ All’arrivo brindisi alla possibilità di rinascita delle donne con un rinfresco offerto dalla coop GreenWilli e degustazione di vini Eva Patch, offerti da Dafne Ets e Bio Cantina Orsogna. Letture itineranti di Raffaella Zaccagna. Musica di Elpidio Tornese, con il suo Elpy Sax on the Beach. Unisciti a noi per dire “Basta alla violenza sulle donne”. Quest’anno la quota di iscrizione/ liberalità, pari a 15 euro, sarà destinata all’attivazione di una Casa di protezione per donne e bambini in situazioni di emergenza.
Prenotazione obbligatoria entro giovedì 7 settembre con messaggio Whatsapp al numero 351 2343113 specificando nome, cognome e numero di ogni partecipante.
Dafne Ets, in collaborazione con Legambiente Abruzzo, Bio Cantina Orsogna, cooperativa GreenWilli e Asd Atletica Velo club San Salvo. Ci teniamo a ricordare e volgere un pensiero anche a Neila Bureikaite, la ragazza di 24 anni, accoltellata dal compagno il 15 ottobre 2011, pochi giorni prima del femminicidio di Mirella, sempre a Vasto.
Solo negli ultimi giorni: – A Caivano (Napoli) una quindicina di ragazzi, per la maggior parte minorenni, ha perpetrato per mesi abusi e stupri mesi di gruppo su due bambine di 10 e 12 anni. Stupri anche filmati con i cellulari minacciando le vittime di far girare le immagini se si fossero ribellate. - Lo stupro di un gruppo di 7 ragazzi ai danni della ragazza 19enne di Palermo, che un mese prima dello stupro al Foro Italico di Palermo aveva subìto un altro tentativo di violenza sessuale da 2 ragazzi e si era salvata usando uno spray al peperoncino.
- A Latina una ragazzina si sente male in spiaggia e un ragazzo del gruppo, anche lui minorenne, con la complicità degli amici, invece di soccorrerla, avrebbe preso il cellulare e ne ha approfittato per girare un video delle sue parti intime, per poi condividere le immagini con alcuni amici. Il filmato, poi rimosso, è stato pubblicato anche su Instagram.
- L’ultimo femminicidio a Silandro (Bolzano) la 21enne Celine Frei Matzohl: l’ex compagno l’ha ammazzata a coltellate. La ragazza spaventata dai comportamenti violenti del compagno aveva presentato denuncia ai carabinieri per reati legati al codice rosso lo scorso giugno. Mentre si trovava con il compagno in auto, lo stesso l’avrebbe percossa e minacciata e da poche settimane era andata via di casa.
- Il corpo di un bimbo di 5 anni scomparso è stato ritrovato la sera del 12 agosto a Vienna (Austria) nelle acque del fiume. Il piccolo sarebbe scomparso dopo che il padre aveva aggredito la madre con un martello.
- In provincia di Napoli un uomo picchia l’ex moglie reduce da 5 ictus e il figlio disabile. Il trambusto si sentiva fino in strada, così come gli insulti e le minacce di morte. Davvero troppo ….ci fermiamo qui, perché solo nominare alcune violenze degli ultimi giorni fa comprendere che come società abbiamo un problema, che nessunǝ più può ignorare.
«Un fenomeno strutturale – continua l’associazione Dafne Ets – che impone una risposta collettiva, un’azione forte e continua di controcultura, in opposizione a quella del dominio nelle relazioni. Azione collettiva incentrata sull’affermazione del rispetto delle donne e delle loro scelte di autodeterminazione. Perché si affermi tale cultura siamo tuttǝ chiamatǝ a far sentire la nostra voce e la nostra ferma intenzione a determinare un reale cambiamento. Ognuno di noi può assumersi la responsabilità e l’impegno per agire – prosegue affinché non si ripetano più le drammatiche violenze come quella che ha subito Mirella e tutte le donne che in questi anni sono state uccise da mariti, compagni, fidanzati, conoscenti ed ex».
«Affinché si determini – precisa la nota – una rivoluzione culturale in cui le bambine, le ragazze e le donne siano considerate non una proprietà o una merce, di cui disporre a proprio piacimento, in una logica di dominio e potere. Ognuno di noi può avere un ruolo centrale nell’imparare e nell’insegnare a praticare il rispetto nelle relazioni di coppia, perché ogni essere umano, donne comprese, ha il diritto di scegliere della propria vita e nessun uomo è legittimato ad agire violenza fino al limite estremo del femminicidio. È ora che si capisca – conclude l’associazione Dafne Ets – che la violenza domestica, quella di genere e il femminicidio sono reati e un’aberrazione per l’umanità tutta, per tutte le donne e tutti gli uomini. Perché il cambiamento sia possibile, è importante essere e manifestare questa ferma volontà in tantǝ e tuttǝ insieme».