VASTO – Ieri sera si è conclusa la mostra bipersonale “Sulla via dell’anima” a cura di Giuseppe Muzii e di Roberto Primiceri, presso la Sala Mattioli in Corso de Parma a Vasto.
Ciò che, evidentemente, accomuna i due autori in questa esposizione è proprio la tematica introspettiva cioè, come dice Muzii, «un fatto molto interiore», andando quindi, aggiunge Primiceri, «alla ricerca di qualcosa di più profondo».
Più nel dettaglio, Giuseppe Muzii, offrendoci la chiave di lettura delle opere esposte, ci dice che «le barche non sono altro che anime: siamo noi che navighiamo nel mare della vita in balia di qualunque cosa possa accadere». Il tema dell’anima, inoltre, avvolge a tutto tondo l’attività di Muzii, poiché la sua arte, come ci spiega, «nasce direttamente dalla poesia: dopo lo scritto ha luogo il gesto». Con la poesia la sua anima trova una prima forma di espressione che, a sua volta, assume forma concreta sulla tela.
Roberto Primiceri ci offre, invece, dei soggetti un po’ tormentati, come se andassero alla ricerca di qualcosa di perduto – evidente, ma non strumentale richiamo al noto romanzo di Proust: À la recherche du temps perdu -. Anche il mondo dell’onirico caratterizza la produzione di Primiceri, portando un po’ allo scoperto i sogni dell’anima. Fra le tele, a colpo d’occhio, una di esse richiama “Sera sul viale Karl Johan” di Edvard Munch, anche se nel caso di Primiceri mancano i figuranti borghesi che si trovano nel senso di marcia opposto rispetto al passante.
Due arti certamente differenti – se pensiamo anche, facendo uso della definizione data da Luigi Murolo, “all’estetica naturalistica della conservazione e del recupero” di ciò che il mare porta a riva, nel caso di Muzii -, che tuttavia esprimono un percorso tutt’altro che esaurito verso se stessi e la propria anima, al contempo su di una via che porti sempre di più verso l’anima, ma che l’anima stessa prepara per loro.