LANCIANO – «La nostra costante, e spesso isolata ed incompresa battaglia contro le distruzioni, gli incendi, i tagli indiscriminati di alberi e contro l’uso di armi per uccidere innocui volatili, o peggio, un grosso plantigrado come mamma orsa Amarena, resterà probabilmente ancora una volta uno dei tanti lamenti di circostanza che si levano dalla società civile, senza che i responsabili istituzionali (Stato, Regione, Enti Parco) intervengano con severe leggi e regolamenti per prevenire e punire il ripetersi di eventi delittuosi a danno del nostro patrimonio naturale». Lo dichiara con una nota Pierluigi Vinciguerra, presidente del Consiglio delle sezioni Italia Nostra Abruzzo.
«Sorprende, – specifica Vinciguerra – intanto, la dichiarazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che, decide di volersi costituire parte civile contro il responsabile del vile attentato, ma anziché sottolineare la crudeltà del gesto compiuto dal reo confesso, condanna la barbarie di coloro che lo hanno minacciato di morte, limitandosi a giudicare quello commesso dall’allevatore marsicano semplicemente “un atto incivile”. Noi che siamo rispettosi della integrità e dignità di tutti gli esseri viventi (piante, animali e uomini) e del loro diritto a compiere il ciclo vitale per il quale sono stati creati, senza che mano di uomo possa impedirlo, riteniamo che occorra rivedere anche il ruolo educativo delle pubbliche istituzioni».
«Non ci si può limitare, – prosegue la nota – infatti, a regolamentare e finanziare la gestione del ricco patrimonio naturale esistente nella cosiddetta “Regione verde d’Europa”, ma si deve mirare al coinvolgimento e alla partecipazione consapevole dei cittadini alla sua conservazione e alla sua tutela, quale bene primario, utile alla vita collettiva. Bisogna che gli Enti Parco, con la collaborazione delle associazioni nazionali, riconosciute dai Ministeri competenti, svolgano iniziative di sensibilizzazione dei ragazzi fin dalla scuola primaria, che vengano ripristinate le Feste degli alberi, che si facciano le Feste degli animali e si organizzino visite guidate ai giardini, ai Parchi e alle Oasi».
«Si ricominci, nel contempo, – sottolinea Italia Nostra Abruzzo – laddove possibile, a realizzare orti e giardini scolastici che, insieme alla coltivazione di frutta e ortaggi, richiamano la presenza di insetti e volatili, simbolo naturale di integrazione tra le varie specie viventi. Necessita, infine, ripristinare un nuovo rapporto con la popolazione dei Parchi, alla quale non limitarsi a compensare eventuali danni provocati da incursioni di animali selvatici nei propri siti, ma aiutandola a convivere con presenze spesso innocue, e allo stesso tempo a difendersi con moderni strumenti tecnologici di avvistamento e di allontanamento di visitatori indesiderati», conclude la nota.
Sono d’ accordo sul fatto che occorre una sistematica educazione sulla tutela e la cura del patrimonio naturale, importantissimo piu’ di tante altre cose il rispetto per l’ ambiente e gli animali.
Io spero che venga applicata la pena massima per questa testa calda che poteva sparare un colpo in aria per fare scappare quella povera creatura ,ma non l ha fatto essendo un cacciatore e come tutti i cacciatori che uccidono animali grazie alle istituzioni che permettono questa vile e vigliacca pratica ,alla fine sarà solo un bla bla bla e tutto andrà nel dimenticatoio ,mi dispiace per questa persona per quello che ha fatto purtroppo quando si ha un arma succede questo ,la morte di una povera creatura che cercava di sfamare i suoi piccoli.
Questo delinquente assassino merita l’ergastolo per la sua crudeltà.
Ritengo che l articolo sia assolutamente appropriato all evento accaduto e alla situazione di emergenza natura (animali,piante,insetti,incendi,inondazioni,ghiacciai).Possibile che anche accadimenti estremi non sveglino tutte le coscienze?Inoltre riferendomi all uccisione della bella Amarena,mamma affettuosa e protettiva,l orsa era al cancello, mi chiedo se fosse aperto e se già avesse fatto dei danni cacciando gli animali da allevamento.Credo che l allevatore non si fosse ben tutelato preventivamente.
Spero che si faccia il meglio per i 2 orsacchiotti/orfani.
Il cacciatore ha sbagliato, ma faccio una semplice domanda: la forestale, i guardia parco, tutte le istituzioni del nostro parco….. Dove stanno????? Perché gli orsi devono passeggiare nei centri abitati???? Ma forse la loro casa è la montagna?? Tutti i proventi che l ente parco prende da noi pagatori di tasse che utilizzo ne fa?????