ROMA – L’inizio del 2023 aveva suscitato grandi speranze nel settore turistico italiano, ma la realtà sta dimostrando essere diversa. Secondo un’indagine condotta da Assoturismo Confesercenti e dal Centro Studi Turistici di Firenze, il turismo italiano ha subito un brusco rallentamento, con una netta flessione degli italiani (-5,7%), mentre gli stranieri contribuiscono a mantenere in vita la stagione con un aumento del +3,6%.
In termini assoluti, sono stati registrati circa 50,5 milioni di turisti nelle strutture ricettive, con un totale di circa 207 milioni di pernottamenti, tre milioni in meno rispetto al 2022.
L’analisi dettagliata rivela una flessione significativa del turismo nelle località marine (-3,2%) e nelle aree rurali e di collina (-3,1%). Al contrario, le strutture ricettive nelle città e nei centri d’arte hanno segnalato una buona crescita (+2,7%), mentre per le zone dei laghi e della montagna si prevede una stabilità. Anche l’offerta termale ha subito una flessione.
Per quanto riguarda i turisti stranieri, alcuni mercati hanno mostrato una crescita significativa, tra cui francesi, olandesi, statunitensi e polacchi. Le provenienze dalla Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, Australia, Canada, Ungheria, Spagna e Regno Unito sono leggermente aumentate. Nel complesso, i turisti provenienti da Brasile, Germania, Scandinavia, Corea del Sud e Israele sono rimasti stabili, mentre si è assistito a una diminuzione degli arrivi dall’India, dall’Austria, dalla Cina e dal Giappone.
Vittorio Messina, presidente di Assoturismo, ha commentato: «Il turismo estivo ha retto, ma siamo sicuramente al di sotto delle aspettative iniziali. Diversi fattori hanno influenzato questa situazione, tra cui l’inflazione, che ha reso difficile per le aziende mantenere i prezzi stabili e ha intaccato la capacità di spesa dei turisti. Altri fattori includono l’incidente alluvionale in Emilia Romagna, le ondate di calore prolungate, l’incertezza meteorologica, le tariffe aeree in aumento per i voli nazionali e le difficoltà operative dei voli verso e dalla Sicilia, oltre alla mancanza del mercato russo e ucraino a causa del conflitto in corso».
Messina ha continuato dicendo che la situazione per il mese di settembre non ispira ottimismo, anche se potrebbe migliorare. Ha sottolineato l’importanza di sostenere l’intera filiera dell’economia turistica e di utilizzare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per affrontare i problemi storici del turismo italiano, come il potenziamento delle infrastrutture e la lotta ai cambiamenti climatici.