VASTO – Negli ultimi mesi la nostra redazione ha imbastito un dialogo continuo con la professoressa di scultura, Ylenia Paladino, fino a ieri docente presso i Licei Artistici “Pàntini-Pudente” di Vasto e “Filippo Palizzi” di Lanciano, mentre da oggi prende interamente servizio al Palizzi di Lanciano. La Paladino, pur essendo specializzata in scultura, durante gli anni della pandemia da Covid-19 ha riscoperto la pittura, un ambito che aveva comunque studiato molto e che attualmente le sta dando delle inaspettate soddisfazioni, che non avrebbe mai immaginato, come la stessa docente ha voluto puntualizzare.
Attualmente la professoressa Paladino ha esposto un po’ ovunque, non solo in Molise dove risiede, ma anche a Palermo e a Monte Carlo. C’è una tela, tuttavia, che è stata esposta a Firenze, a Milano, a Londra, a Barcellona, a Berlino e al Louvre di Parigi, meritando addirittura le attenzioni di Vittorio Sgarbi, tant’è vero che il dipinto in questione, “Va’ oltre l’immaginazione e realizza ciò che meriti”, è stato inserito dal critico d’arte nel recente volume “Porto Franco”, al quale hanno avuto accesso 101 artisti, fra cui la Paladino, su 3mila candidature.
«La creatività – scrive Vittorio Sgarbi , definendo il perché della raccolta e del titolo attribuitole – appare sempre più spontanea e incontrollabile, al di là di tecniche, mestiere, regole, che nessuno ha titolo per stabilire. Prendiamo atto di questa realtà come di una costellazione in un firmamento in continua espansione. Per delimitarlo ho tentato di non applicare un criterio omogeneo di selezione, inevitabilmente determinato dal mio gusto, ma ho provato a riconoscere le ragioni o le motivazioni di una ricerca, di cui si potesse percepire l’originalità e la novità. Ecco dunque, a questo confine, gli artisti “sdoganati” da me, e trasferiti in un “porto franco” per mia arbitraria ma non immotivata decisione».
Così per l’opera di Paladino commenta: «si concretizza nel desiderio di ritrovare nella contemplazione della natura il senso della propria coscienza, distratto o annichilito dalla vita reale e dalle sue corruzioni. Si fa prepotente nell’artista la necessita di riconoscere il proprio sguardo nella bellezza di sublimare l’esistenza attraverso il potere salvifico del sogno. Gli occhi della donna diventano allora il paesaggio possibile d’indole panica (relativo alla natura)».
Per l’inverno, invece, è in programma tour espositivo in America, fra Los Angeles e Miami, sino a raggiungere “La Grande Mela”, dove la tela “Va’ oltre l’immaginazione e realizza ciò che meriti” verrà proiettata su alcuni palazzi. A luglio 2024, infine, una mostra nelle Sale Ciampi su richiesta della Regione Toscana.
Insieme all’opera presa in considerazione finora, a Monte Carlo è in esposizione anche un altro lavoro della Paladino: “Le radici dell’anima”. «Le radici profonde e radicate nell’anima – spiega l’autrice – sono in continuo movimento, in una grande corrente e questo succede sia che ne siamo consapevoli o meno. Le tempeste della vita possono distoglierci dalla rotta, ma la torre e gli alberi (sopra) e le due anime (sotto), ci ricordano che, malgrado gli ostacoli presenti per un certo periodo ci facciano barcollare, poi torna la luce (in alto e al centro con il lampione). Le parti in oro-rame rappresentano le tante soluzioni che entrano nel nostro percorso e accettiamo.
Il soggetto femminile è stato interamente modellato in plexiglas e riscaldato a 600 gradi. La sagoma è vuota per permettere il passaggio di un filo luminoso, inserito tra due tagli sulla superficie della tela, che consente di illuminare il quadro, la modalità esecutiva unisce due contesti distanti tra loro. Tale processo succede ogni volta in noi, quando diamo l’opportunità di far sognare la nostra anima».
In redazione, invece, la docente ha portato con se un’altra opera: “L’esplosione dei colori nell’anima: Delyrio”. La spiegazione di quest’ultima è offerta direttamente dall’autrice durante la video intervista.