VASTO – Negli anni Ottanta, una mente creativa e appassionata di storia e cultura vastese, Francesco Paolo D’Adamo, diede vita a un’idea che sarebbe diventata un’icona della città di Vasto: il Toson D’Oro.
Inizialmente costruita con entusiasmo, questa manifestazione era destinata a celebrare l’orgoglio cittadino. Tuttavia, negli anni, il Toson D’Oro ha subito una trasformazione che ha portato il noto architetto vastese a esprimere le sue preoccupazioni riguardo alla direzione presa.
«Era stata ideato nei primi anni Ottanta insieme ai miei colleghi. All’inizio ci si credeva molto nella manifestazione, adesso meno, dal mio punto di vista», ha dichiarato D’Adamo a Zonalocale.
L’architetto si è occupato del Toson D’Oro fino al 2010: «Ero stato assessore e avevo creato delle inimicizie, quindi ci sono stati profili che mi hanno sostituito e non hanno più valorizzato l’evento. Dispiace perché avrei continuato a dare una mano, ma nessuno mi ha più chiamato». Questa situazione sembra aver contribuito alla sua decisione di ritirarsi dall’organizzazione.
Una delle principali preoccupazioni sollevate è che il Toson D’Oro si sia allontanato dalle sue radici storiche e culturali. «Noi abbiamo generato questa iniziativa per evidenziare l’orgoglio vastarolo. Altre città devono inventare iniziative per attirare l’attenzione, noi abbiamo un libro che parla della nostra storia». Questa visione di fondo, quella di utilizzare l’evento per condividere la ricca storia di Vasto, sembra essersi persa nel corso degli anni.
In definitiva, le parole di Francesco Paolo D’Adamo riflettono la passione e l’idealismo che hanno ispirato la creazione del Toson D’Oro negli anni Ottanta. La sua speranza è che la manifestazione possa ritrovare la sua autenticità e la sua importanza culturale, diventando un veicolo per celebrare la storia e l’orgoglio di Vasto, come inizialmente previsto.
Ultimamente a Vasto mi preoccupa più l’allontanamento etico e morale di persone che dopo aver causato incidenti stradali vanno via come se nulla fosse successo….!!!