ORTONA – Trenta ragazzi del progetto “Anch’io sono la Protezione civile”, del Comune di Orsogna, hanno fatto visita questa mattina alla Capitaneria di porto di Ortona.
La visita rientra nell’ambito di un progetto promosso dal dipartimento della Protezione civile, ripreso quest’anno dopo la pausa causata dalla pandemia, con la finalità di diffondere, tra i giovani dai 10 ai 16 anni di età, la conoscenza della protezione civile e i valori della cittadinanza attiva, attraverso la realizzazione di campiscuola su tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di circa mille volontari di protezione civile nelle diverse strutture regionali.
Ad aderire all’iniziativa è stata, in questo caso, l’associazione “Circolo C.B. Orsogna Onlus”, con un campo organizzato nel comune di Arielli dal 20 al 26 agosto.
«Nel quadro dei momenti formativi, – si legge in una nota della Capitaneria ortonese – al fine di far toccare con mano ai ragazzi partecipanti le realtà operative, si è svolta l’odierna visita alla locale Capitaneria di porto, dove, dopo un breve cenno di saluto da parte del comandante Ambrosino e una presentazione dei compiti svolti dal Corpo, i ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare gli uffici e la sala operativa del comando, ove è accentrato il coordinamento delle operazioni di soccorso in mare per tutto il territorio della provincia di Chieti, nonché le dipendenti motovedette CP 885 e CP 576, impiegate per gli interventi di soccorso in mare e polizia marittima».
A coronamento della mattinata è stata effettuata, inoltre, una simulazione di recupero di un naufrago in collaborazione con le unità cinofile della Sics (Scuola italiana cani di salvataggio), con i cani bagnino che si sono tuffati in acqua dalla motovedetta CP 885 per prestare soccorso a un figurante che si è finto naufrago.
«La visita è stata molto apprezzata dai giovani “volontari” che hanno mostrato notevole interesse per tutto ciò che la Guardia costiera fa a tutela del mare, dell’ecosistema costiero e della sicurezza di coloro i quali lo vivono per lavoro o per diletto», conclude la nota.