VASTO – «Ancora una volta violenza nel carcere di Vasto per la folle azione di un detenuto. Torna a protestare con veemenza il personale della polizia penitenziaria per una situazione esplosiva che era stata preannunciata ai vertici dell’amministrazione penitenziaria nazionale e regionale, ma rispetto alla quale nessun provvedimento era stato assunto». Ricostruisce l’accaduto in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe)
«Un internato, che ieri era già andato in Pronto soccorso per un forte stato di agitazione creando non poche criticità al personale di scorta, stamattina ha iniziato a distruggere tutto il reparto ASM rompendo telecamere, fili elettrici e tutto quello che era presente fino a incendiare il materasso. Fatto uscire dal reparto, dopo essersi sottratto alla vigilanza del personale, si è impossessato di un estintore che ha usato contro due poliziotti, rinchiudendone uno nella cucina. Una volta che il collega è riuscito ad uscire, il detenuto era fuori ad aspettarlo con in mano l’estintore che ha aperto, svuotandoglielo addosso. Solo con l’intervento di altri poliziotti, si è riusciti ad immobilizzare l’uomo».
«Si tratta di eventi già ampiamente preannunciati – sottolinea la denuncia del Sappe – per la mancanza di personale e di una struttura inadeguata alla vita penitenziaria. Chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del PRAP e una visita ispettiva da parte dell’ASL per valutarne l’idoneità sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza dei luoghi di lavoro».
Per Capece, che esprime solidarietà e vicinanza ai poliziotti di Vasto, «quel che serve sono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze», conclude la nota.