VASTO – È stato trasferito al reparto di Psichiatria dell’ospedale “Renzetti ” di Lanciano, Federico Pecorale, l’uomo condannato il 22 giugno scorso a 12 anni di carcere – di cui cinque in struttura psichiatrica Rems e 200mila euro di provvisionale – per aver sparato nell’aprile 2022 contro un cuoco, Yelfry Guzman, di un locale in piazza Salotto a Pescara.
Il motivo pare che fosse legato alla mancanza di sale sugli arrosticini, ma lo stesso Pecorale ha poi dichiarato in una lettera che vi erano già stati scontri in precedenza, il giorno prima per l’esattezza. Guzman, a causa di quegli spari, è oggi su una sedia a rotelle.
L’uomo era detenuto nel carcere di Velletri (Roma Capitale) dopo aver cambiato diverse case circondariali per tafferugli contro altri carcerati e agenti penitenziari. Oggi i suoi avvocati, Alessandro Cerella di Vasto, in codifesa con Antonio Valentini del Foro di L’Aquila, sono riusciti a farlo ricoverare in Psichiatria, allontanandolo dalle sbarre.
Il legale vastese Cerella, già noto per essere il difensore di Matteo Messina Denaro, è soddisfatto affermando che «le condizioni di salute del mio assistito erano dall’inizio incompatibili con il regime carcerario».
Pecorale è tornato quindi in Abruzzo facendo un largo giro. La sua famiglia è originaria di Gissi e attualmente vive in Svizzera. Anche lui era residente Oltralpe prima della sparatoria, poi è sceso in Italia per soggiornare a Montesilvano e ha cercato disperatamente di trascorrere la sua latitanza sempre in Svizzera.
È stato un tassista di Vasto, ex finanziere, a riconoscerlo, al quale Pecorale aveva chiesto di portarlo in Svizzera. Con una scusa, l’ha rinchiuso nel suo taxi e ha avvisato le forze dell’ordine per la cattura.
Ironia della sorte: Vasto l’ha rinchiuso in un carcere e oggi un avvocato vastese l’ha fatto uscire ricoverandolo in un ospedale.
