VASTO – Come ogni anno nel corso della stagione estiva la città torna immancabilmente ad interrogarsi con le solite domande – a dire il vero più che opportune – su come sta procedendo la stagione turistica. Fatto indubbiamente positivo perché oltre a sottolineare l’importanza che i cittadini attribuiscono al turismo, significa che l’argomento è comunque sentito in città, e suscita interesse e dunque dibattito.
Si analizzano sotto vari punti di vista le cose che funzionano e quelle che invece non funzionano proprio, tentando di suggerire per queste ultime alternative e possibili soluzioni. Quasi sempre ci si ritrova dopo un anno a discutere ancora delle stesse cose che non funzionavano l’anno precedente e che, ovviamente, dopo dodici mesi di totale immobilismo non possono che essere ulteriormente peggiorate! Questa, in parole semplici, è la situazione che da decenni caratterizza la nostra città.
La novità di questo 2023, che ha fatto parlare anche la stampa nazionale, è rappresentata dal canide o lupo, che dopo ben 9 attacchi nella zona del lungomare a Vasto Marina, prevalentemente di notte, nessuno è riuscito ancora ad avvistare tantomeno a bloccare, nonostante la messa in campo di una squadra imponente e la costituzione di un Tavolo Tecnico per fronteggiare l’animale.
Per il resto da sempre in emergenza idrica, a cui quest’anno si è aggiunta anche una pericolosa emergenza elettrica, con problemi nella balneabilità di alcuni tratti di costa (vedi Fosso Marino), nonostante sui nostri lidi sventoli da decenni l’immancabile Bandiera Blu. Fatti ripetitivi che denotano in generale – aldilà dell’impegno personale di alcuni che non possiamo certamente mettere in discussione – un metodo di approccio al turismo sempre uguale, molto artigianale, assai poco programmato e decisamente approssimativo. La mentalità dominante è quella di una stagione turistica che dura pochi mesi, non più di due o tre, nel corso dei quali occorre massimizzare quanto più è possibile gli introiti, investendo il minimo indispensabile, tanto il periodo è breve, in tutto solo alcune settimane.
Questo è in pratica il concetto che prevale dalle nostre parti, da cui discende tutta una serie di elementi negativi che condizionano pesantemente la qualità dei servizi turistici offerti. Vale per i ristoranti, per i bar, le pizzerie, gli stabilimenti balneari, le poche strutture alberghiere rimaste ma anche per tutti gli altri attori che, a vario titolo, dovrebbero dare il loro contributo affinché la macchina del turismo, una volta messa in moto, come una qualsiasi impresa efficiente, riesca a sfornare unicamente prodotti di buona qualità. Mancano in generale sia le capacità che la mentalità imprenditoriale da parte di coloro che partecipano al circuito turistico. E soprattutto il turismo non viene ancora percepito come un SISTEMA che mette insieme operatori in grado di produrre servizi e di attrarre turisti da accogliere nel nostro territorio.
Si ha quasi l’impressione che ognuno pensi a far andare da solo la propria barca, che sia un albergo, un ristorante o una concessione balneare, ignorando di proposito quello che accade intorno a lui. Ma non solo. Anche coloro che operando nelle strutture pubbliche dedicate dovrebbero contribuire con le loro attività a dare indirizzi e a favorire ogni tipo di attività connessa al turismo, danno spesso l’impressione di agire senza la necessaria condivisione e coordinazione con tutti gli altri attori del SISTEMA TURISMO regionale. È quello che spesso capita nei servizi di trasporto, nella viabilità, nei servizi di assistenza, nei servizi di informazione, ecc. Ad esempio, la gestione dell’unico aeroporto della nostra Regione offre – al momento – questo tipo di impressione, di operare cioè in modo avulso dal resto del SISTEMA, cioè dei tanti operatori turistici sparsi un po’ in tutti i territori abruzzesi. E dunque di non partecipare completamente a far crescere e rendere efficiente ed ospitale l’unico SISTEMA TURISMO del nostro Abruzzo, limitandosi alla pura attività di trasporto aereo da e per Pescara.
Concludendo questa breve disamina su come riuscire a rendere più efficienti i servizi turistici offerti agli ospiti raccomanderei soprattutto a coloro che sono preposti al coordinamento di tali attività, l’individuazione di un sistema che favorisca l’allungamento dei tempi della stagione turistica, che, gradualmente, dovrebbe interessare anche i mesi di giugno e settembre, coinvolgendo tutti gli operatori turistici locali che sarebbero i primi nel tempo a materializzarne i vantaggi. Ed infine suggerirei una maggiore attenzione alla promozione dei prodotti tipici del territorio, perché sono loro che rappresentano la nostra ricchezza e l’orgoglio delle nostre tradizioni. E sono le prime cose che desiderano conoscere gli ospiti che da fuori giungono a visitare i nostri luoghi: quindi apriamo i nostri frantoi, le nostre cantine e facciamo assaggiare senza timori reverenziali i nostri olii extravergini d’oliva e i nostri pregiati vini autoctoni. Il “Brodetto alla vastese” deve tornare ad essere il piatto forte dell’estate del nostro territorio, da proporre possibilmente a prezzi non tanto esagerati agli ospiti che decidono di trascorrere parte delle loro vacanze da noi. Esattamente come succedeva una volta!
Manca una strategia chiara ed un lavoro di network. Partite da uno studio marketing sui fruitori dei servizi ed applicate una operatività sostenibile ed una buona comunicazione. Vi dovete posizionare sul tipo di offerta ma anche diversificatla ed innovare. Il turismo estivo anni 60 è morto. Se ragionate così, alla prima prossima crisi seria, perderete clienti interni ed esterni al territorio. Sopravviverà chi non ha sprecato questo periodo. Osservate esempi eccellenti in Italia. E digitalizzate un pó. Una persona senza auto, con attitudine green, che dalla costa vuole andare a fare una gita all’interno, chessò, Guardiagrele, non sa come fare, nulla su internet, esiste un bus ma neanche al punto informazioni di Vasto Marina sanno dire quale (perchè su internet le info non sono chiare). Il turismo 100% auto è in contraddizione con la sostenibilità.
Evidentemente bastano quei due o tre mesi di attivita’ per campare bene, e lamentarsi, il resto dell’anno. Chissa’ le tasse……
Fosso Marino è la vergogna di tutto
Gli scarichi a cielo aperto
Ho chiamato la guardia costiera 2 anni fafate un depuratore che riesca a smaltire il pienone di luglio ed agosto
Ma si sa….. Fare questi lavori non crea consenso… Perché sono opere he non si VEDONO
invece una Piazza o una panchina
Portano viti6
poveri noi!!!!
Sacrosante parole…..il Vastese che si reputa imprenditore(e ne sono tanti) manda via il turista perche’ non crede nel TURISMO .Non ci sono altre parole, anche se non ci bastebbe un libro intero per dire cosa si potrebbe fare per accogliere il turista e coccolarlo al meglio!!!
Daniela.
Buongiorno, mi fa piacere e mi congratulo con il sig. Di Domenico che ha fatto una disamina precisa dei problemi che abbiamo riguardo il turismo nel vastese,
purtroppo c’è bisogno anche di altro e soprattutto far cambiare la mentalità a chi dovrebbe occuparsi del sistema turismo,ma anche degli operatori stessi che offrono i propri servizi.
Anche secondo me la prima cosa da fare è quella di prolungare la stagione, perché non è possibile che dopo ferragosto cominci lo smantellamento di ombreggi e quant’altro!
Le nostre spiagge sono una risorsa per tutto l’indotto turistico, non me ne vogliano gli operatori, ma bisognerebbe avere un po’ più di coraggio e organizzarsi meglio, in modo da offrire una accoglienza migliore e soprattutto di qualità! Perché il tempo sarà testimone di questi sforzi e le persone che scelgono i nostri lidi e le nostre spiagge ne saranno riconoscenti tornando a trovarci.
Buon lavoro
Purtroppo la vacanza a Vasto marina diventa sempre più noiosa: nessuna iniziativa sui lidi, la sera sempre le sollte cose da anni, le due piazze quest’ anno sono decisamente vuote. Pero’ si continua a costruire, spesso edifici non portati a Termine. All’ altezza del Bar Luca’s si rischia ogni giorno per attraversare la strada, tra T.I.R, parcheggio selvaggio, sporcizia del supermercato e firmata dell autobus.
Buongiorno, ho letto questo articolo interessante, io sono un pensionato cicloturista di Rimini questi problemi sul prolungamento della stagione estiva noi a Rimini l’abbiamo vissuta negli anni 70, oltre all’impegno degli operatori molto importante ci deve essere il supporto dell’amministrazione comunale. Io personalmente verrò a Vasto San Salvo in treno e bici, oltre a visitare le vostre zone farò la ciclabile dei Trabocchi. Il cicloturismo è in forte crescita in tutta Europa dove ci si muove sempre non solo nei 3 mesi estivi. Poi investire sui social, oggi ci si documenta prima di partire sui social.