SAN SALVO – Terza giornata per i ragazzi della parrocchia di San Nicola vescovo di San Salvo e quelli delle altre diocesi dell’Abruzzo e Molise alla Giornata mondiale della Gioventù (GMG) che si sta svolgendo in questi giorni a Lisbona, in Portogallo. Tema centrale di ieri, il cuore.
«Organo vitale per la sopravvivenza, quello da cui passa tutto il nostro essere – racconta Lorenzo Saturni, uno dei parrocchiani sansalvesi – tutto ciò che stiamo provando, vivendo, ascoltando, passa per il cuore ed è bello farsi prendere dal momento, dalle emozioni immediate. Facile in questi giorni farsi coinvolgere dalla gioia che ci circonda, dalle voci, i canti, i suoni che rimbombano nelle nostre orecchie e nel nostro cuore. Siamo in una grande festa, in cui ognuno di noi è protagonista e la vive in maniera diversa».
«Don Michele Falabretti – prosegue – ci ha ricordato com’è possibile sentirsi un piccolo puntino nel buio e di come ci si può sentire ad esserlo, dispersi in un immenso buio. Abbiamo bisogno di segni, sguardi d’amore che ci guardano dentro, in grado di comprendere tutto ciò che nascondiamo e che portiamo con noi. Imparare a guardare l’altro con gli occhi del cuore. Il vescovo Maurizio Gervasoni ci ha poi accompagnato – continua Saturni – sui passi della Genesi soffermandosi su tre principi attuali della nostra quotidianità: la cultura dello scarto, le relazioni con l’altro e la costruzione di un bene comune a tutti, in cui la vera radice dell’uomo diventa qualcosa che rigenera il cuore nel concreto».
«Poi l’incontro con papa Francesco, – aggiunge – che ci ha ricordato, ancora una volta, che la Chiesa, la nostra fede è per tutti e di tutti, nessuno escluso. Un uomo, un grande papà vestito di bianco, che con sguardo amorevole ricorda alla sua gioventù di non fermarsi davanti alle avversità, alle fatiche della vita, ma di perseverare, di non dimenticare mai nessuno, di non abbandonare o lasciare indietro alcuno. La Gmg è questo: camminare insieme, fianco a fianco, imparando la cura verso l’altro, la convivenza, il dialogo, la conoscenza di un Dio che si fa uomo e che vive in mezzo a noi, che fa festa e prega con noi, si fa fratello per il prossimo».
«Viviamo con tenerezza questi giorni, testimoniando quanto sia bello far parte di una grande realtà, una grande famiglia che, tra mille differenze, guarda lo stesso cielo, con gli stessi occhi dell’amore. Perché in fondo, la vera felicità è questo!», conclude Lorenzo Saturni.