VASTO – Cresciuto tra le strade del quartiere San Paolo di Vasto, Alessio Maccarone, noto titolare di un bar, ha attraversato una serie di ostacoli che lo hanno condotto in un percorso intricato con la giustizia. Ai microfoni di Zonalocale , l’uomo apre il libro della sua vita, rivelando le sfide affrontate e le lotte personali che hanno segnato il suo percorso.
Sin dalla giovane età, il peso del pregiudizio ha cominciato a farsi sentire, con eventi che sembravano plasmare il suo destino. La sua prima esperienza di detenzione è giunta quando aveva appena 15 anni, un punto di svolta che avrebbe segnato il corso della sua vita.
Uno dei ricordi giovanili più pungenti è legato al divieto di giocare a calcio con i suoi coetanei, una restrizione imposta a causa del legame di parentela con suo fratello Simone, la cui storia è stata segnata da contenziosi con la giustizia. Questo episodio rappresenta solo uno dei tanti esempi di pregiudizio, un’ombra costante nella sua crescita.
Le scelte sbagliate e le cattive amicizie hanno poi spinto Alessio nel vortice dell’uso di droga e dello spaccio di sostanze stupefacenti, culminando nell’arresto avvenuto nel 2008.
Ma è la sfida del riscatto sociale a emergere con forza nelle parole di Alessio Maccarone. Lottando per riacquistare credibilità e rifarsi una vita dopo il suo passato burrascoso, si trova costantemente a confrontarsi con le barriere del pregiudizio. L’etichetta di un passato segnato da errori sembra persistere, complicando il suo percorso verso la redenzione e l’accettazione da parte della società.
Intervista toccante, questo significa fare giornalismo. Complimenti!