FOSSACESIA – Negli ultimi anni, Fossacesia, una cittadina con poco più di 6mila abitanti, ha mostrato un notevole sviluppo, divenendo luogo di attrazione turistica, specialmente estiva, in primis per i residenti della Costa Adriatica Sud d’Abruzzo e poi per i numerosi turisti.
Fino al decennio scorso, anno più, anno meno, per questa fascia costiera la Città del Vasto era ancora molto rinomata, oggi, parlando con balneatori ed esercenti vastesi, si sente dire che, turisti approdati a Vasto, poi chiedano quanto sia distante Fossacesia o che, addirittura, per le vacanze successive si ritrovino a scegliere direttamente Fossacesia anziché Vasto.
Certamente, Fossacesia è una località con una storia ricca e antica, dalle fonti è citata già nel nono secolo, in seguito alla venuta dei monaci benedettini dell’abbazia di Farfa (RI) che si stabilirono in quella che oggi è nota come Abbazia di San Giovanni in Venere, un luogo che si fregia di una storia antichissima, tanto è vero che dai ritrovamenti archeologici, hanno rinvenuto tracce di una necropoli italica risalente al quinto secolo avanti Cristo. Non bisogna dimenticare poi che sul sito sul quale oggi sorge il complesso, molto prima dell’insediamento dei monaci, vi era un tempio dedicato alla dea Venere, da cui ancora oggi la denominazione “in Venere”. Il complesso in stile romanico, si fregia di un meraviglioso portale dello stesso ordine architettonico, non immediatamente evidente dal sagrato dell’abbazia, anche se non è da scartare il portale d’accesso quotidiano, più semplice, ma ugualmente degno di nota. Infine meritano un accenno i meravigliosi affreschi della cripta, attribuibili all’artista Luca da Pollutri.
Oggi l’abbazia – ma è noto a tutti – pur avendo conservato questo nome, non ospita più la famiglia benedettina, vi sono piuttosto i padri Passionisti, un ordine religioso fondato da San Paolo della Croce nel 1720 sul Monte Argentario (GR).
Il potenziale della cittadina, ovviamente, non si esaurisce qui, non solo per il fatto che essa goda di un lungomare – che a poco servirebbe se non fosse sviluppato come è evidente – , ma soprattutto perché, se alla propria storia non si da una vita, oltre il concetto di memoria, tramite la custodia, lo sviluppo e la valorizzazione di essa, ci si trasforma, parafrasando Lorenzo Milani, in “custodi del lucignolo smorto”.
Con Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia, abbiamo centrato proprio questo aspetto, nella misura in cui, valorizzando una parte importante dell’economia cittadina che è il turismo, si è giunti a quello che Fossacesia è oggi. La formula, infatti, per il primo cittadino è stata e continua ad essere quella di «rendere il turismo un pilastro importante di un’economia che sostenga quelle che poi sono le possibilità che si creano intorno al turismo: l’agricoltura, l’artigianato, i servizi, cioè tutto quello che porta ricchezza e quindi occupazione».
Questo porta con sé un secondo step che può lanciare il turismo, come comprimerlo. Ne abbiamo parlato in termini di “vetrina” con il primo cittadino, facendo riferimento alla grande possibilità offerta al territorio grazie al recente Giro d’Italia che ha dato il via alla partenza ufficiale proprio dal Lungomare di Fossacesia.
La pista ciclopedonale – nell’intervista video anche alcuni riferimenti alla sua realizzazione – poi rappresenta quel dettaglio in più, ma dettaglio si fa per dire, che ha notevolmente contribuito a dare maggiore spazio turistico a Fossacesia, con visitatori provenienti da tutta Europa. Insomma, un elemento che ha generato le attenzioni di molti Paesi, anche extra UE.
Tutto questo è possibile, lo è per chiunque – ci fa capire Di Giuseppantonio -, ma è necessario accorciarsi le maniche e lavorare instancabilmente per raggiungere gli obiettivi, senza dimenticare un passaggio fondamentale: pubblicizzare il territorio, sponsorizzarlo, non solo all’interno della propria regione, quanto piuttosto oltre questi confini.