VASTO – «Un Consiglio spettrale di soli 40 minuti, con quasi la metà dei consiglieri assenti, privo di alcun dibattito, e con il solito voto fideistico della sparuta maggioranza. Questo il resoconto del consesso cittadino di oggi in cui il sindaco Menna, poco incline all’autocritica, ha approvato ben 9 punti e riconosciuto ulteriori debiti fuori bilancio per oltre un milione 200mila euro, aumentando la voragine debitoria del Comune di Vasto». Lo hanno dichiarato con una nota i consiglieri d’opposizione Guido Giangiacomo, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Antonio Monteodorisio e Giuseppe Soria.
«Un teatrino ormai già visto, – si legge nella nota – perché quando non può celebrare inaugurazioni di opere realizzate da altri e si ritrova invece a dover necessariamente giustificare delle indicibili spese, frutto delle sue scelte infelici, si lamenta della Regione, del governo e delle passate amministrazioni. Sfugge però che ormai il passato è lui stesso, visto e considerato che governa, in continuità con le amministrazioni di centrosinistra di cui ha fatto parte, da quasi venti anni».
«L’immagine – proseguono i consiglieri d’opposizione – è quella di un presidente della Provincia e sindaco di una città che dovrebbe vivere di turismo, che non ha saputo “intercettare” un lupoide che ha messo a ferro e fuoco la città e ha reso la pista ciclabile deserta, spaventando fino a ieri i turisti. Un sindaco che ha ignorato tre giorni di blackout, per poi ricordarsi di chiamare l’Enel e minacciare inverosimili class action per blandire una città ridotta allo stremo dal caldo e dai danni. E ancora, un sindaco che ha giocato a nascondino con i gravi problemi di Fosso marino, il cui inquinamento è sotto gli occhi di tutti, intervenendo con provvedimenti tardivi, parziali e del tutto insufficienti a garantire la sicurezza dei bagnanti».
«A questo sindaco la collettività vastese continua a elargirgli, a proprie spese da otto anni, un lauto stipendio – sottolinea la nota – che alla fine dei conti ha permesso di cumulare solo debiti. E per giustificarli, lo stesso sindaco mette in atto una retorica del ridicolo, accusando l’amministrazione Pietrocola di aver nel 2005 stipulato il contratto di manutenzione con Enel Sole spa. A Menna – ricorda il consigliere Guido Giangiacomo – da lui chiamato in causa, che le amministrazioni di centrodestra facevano gare ed appalti e non trattative private e, quindi, la manutenzione della pubblica illuminazione è stata assegnata con una gara di livello europeo, vinta da Enel Sole Spa che opera nel settore dell’illuminazione pubblica dal 1999 e che oggi detiene il 21% del mercato, servendo oltre quattromila Comuni per un totale di 2 milioni di punti luce. il che la rende (fonte, IlSole24Ore) una delle principali aziende a livello europeo».
«Se al sindaco non stava bene l’appalto che vuole riassegnare al più presto, come ha candidamente ammesso in Consiglio, e ha quindi trascinato l’Ente in un inutile contenzioso perdendo in tutti i gradi di giudizio. Ebbene la colpa delle migliaia di euro di debito fuori bilancio, oggi riconosciuti, è solo sua e del suo modo di amministrare non pagando le dovute fatture nel tentativo di sciogliere il contratto. Se non è in grado di gestire un appalto, che è identico in quattromila Comuni d’Italia, farebbe bene a dimettersi piuttosto che arrecare ulteriori danni economici alla nostra città ormai lontana parente di quella che fino a pochi anni fa era considerata la “Perla d’Abruzzo”», conclude la nota.