PESCARA – L’Ufficio scolastico per l’Abruzzo ha autorizzato anche quest’anno oltre 3000 posti di insegnante di sostegno nelle scuole abruzzesi. Ancora una volta, il primo di settembre, arriverà un esercito di docenti precari per cercare di garantire l’inclusione scolastica degli alunni con handicap. La dotazione normale di personale sui posti di sostegno in Abruzzo è pari a 3249, ripartita nelle 4 province: Chieti (1017), L’Aquila (729), Pescara (727), Teramo (776).
«Un numero talmente insufficiente di posti che ogni anno, da decenni, – scrive in una nota il segretario generale Cisl Scuola Abruzzo-Molise, Davide Desiati – il ministero dell’Istruzione e del merito “costringe” l’Ufficio scolastico regionale ad assumersi la responsabilità di autorizzare un numero elevatissimo di posti in deroga, ovvero di posti eccezionalmente ed annualmente necessari, che addirittura quest’anno ha superato la normale dotazione (3302,5)».
«Lo scorso anno erano 2829 docenti – spiega Desiati – e quindi ci sarà un aumento di 473 perché sono aumentati sia gli alunni con handicap sia la gravità di questi ultimi. È necessario non solo garantire la presenza di un insegnante di sostegno, ma anche la migliore qualità dell’inclusione scolastica. Assicurare stabilità ai docenti significa garantire agli alunni continuità didattica. Dopo decenni, finalmente le università abruzzesi hanno avviato percorsi di specializzazione per i docenti sul sostegno in numero sufficiente a garantire, nel giro di qualche anno, ad ogni alunno con handicap un insegnante di sostegno specializzato. Infatti, per il prossimo anno accademico, le università abruzzesi accoglieranno 882 docenti, che acquisiranno la specializzazione necessaria per l’insegnamento ad alunni con un handicap, ovvero un numero quadruplo rispetto a quello previsto fino a quattro anni fa».
«Chiaramente sarebbe possibile incrementare tali posti al fine di ridurre i tempi necessari a specializzare tutto il personale in servizio, ma al momento il reale problema risulta la precarietà dei docenti e la conseguente discontinuità didattica. Bisogna solo smettere di prendere in giro alunni con handicap, genitori, docenti e l’intera scuola abruzzese, per non dire italiana, evitando di parlare di posti eccezionalmente ed annualmente necessari quando invece sono costantemente in aumento da decenni. La Cisl Scuola Abruzzo Molise chiede ai rappresentanti politici della regione di intervenire affrontando finalmente il problema», conclude la nota.