VASTO – La presenza dei lupi a Vasto ha suscitato un acceso dibattito tra i sostenitori della conservazione della fauna selvatica e le preoccupazioni dei residenti locali. Mentre alcuni vedrebbero in questo fenomeno un segno positivo di ripristino ecologico – in realtà questo territorio non è mai stato l’habitat naturale dei lupi, piuttosto l’Alto Vastese -, altri temono, giustamente, le possibili conseguenze per la sicurezza umana ed il bestiame.

I lupi, una volta diffusi in tutta Europa, furono decimati da secoli di persecuzione e caccia. Tuttavia, negli ultimi decenni, gli sforzi di conservazione hanno portato ad un graduale aumento delle popolazioni di lupi in diverse aree del continente. Questo fenomeno è stato osservato anche in Italia, dove i lupi hanno iniziato a ritornare in alcune regioni, compresa la zona di Vasto.

Non bisogna dimenticare che la presenza forzata dei lupi nelle aree costiere è dovuta alla scelta (scellerata) di utilizzare questi come mezzo di contrasto all’ingente presenza dei cinghiali, i quali, a loro volta, non costituivano la fauna effettiva della fascia costiera, presso la quale sono stati importati. Insomma, stiamo pagando le conseguenze, ad effetto domino, di scelte mal ponderate.

Certamente, oggi, quello che fa discutere è la paura di trovarsi, impreparati, a tu per tu con un lupo o un branco di essi.

Proprio sabato scorso, ci è giunta la segnalazione di un cittadino che ha avvistato alcuni lupi in Via Macchione, non distate dal centro revisioni presente in quella zona.

Una dinamica simile chiede urgentemente un intervento decisivo della politica a tutela dei cittadini, non solo dal punto di vista della salute, ma anche della tutela delle economie domestiche di quanti allevano il bestiame.