VASTO – Trent’anni fa, la Democrazia Cristiana, uno dei partiti politici più influenti nella storia italiana, terminava la sua esperienza politica. Nino Fuiano, ex democristiano, all’epoca trentunenne, oggi ripensa a quel periodo, sottolineando come la forma partito della DC sia definitivamente tramontata, ma la necessità di una “buona politica” rimanga imprescindibile
«Sono stato un giovane democristiano e sono cresciuto con la cultura, le idee, l’esperienza di quel partito politico.
Andando oltre le fasi buie di quel periodo, la DC ha rappresentato tanto di positivo in termini di costruzione di sviluppo, anche per il nostro territorio.
Specie se paragonato al nostro tempo che, per dirla con Mino Martinazzoli, rappresenta “il niente della Politica” in molti suoi aspetti populisti, anti politici, demagogici e qualunquisti di questi ultimi anni. Giulio Bodrato ripeteva continuamente ” È finita la DC, non i democristiani”.
Penso che ridurre tutto a scandali e corruzione sia una lettura parziale e interessata della storia. Fatta da chi sulla criminalizzazione della DC ha lucrato e continua a lucrare consenso e potere.
Condivido il pensiero di Giulio Merlo quando scrive ” è compito e dovere di noi cattolici democratici, popolari e sociali far sì che, oggi, la storia e l’esperienza della Dc non continuino ad essere infangati e derisi da un lato e che, dall’altro, quei valori e quella cultura abbiano ancora piena ed attiva cittadinanza nella cittadella politica italiana. Non per il bene dei cattolici democratici e popolari ma, soprattutto, per la qualità e il futuro stesso della nostra democrazia.”
Io ne fermamente convinto e credo che con me ne siano convinti molti di quel 50 e più per cento che non va a votare e, forse anche chi oggi pensa che la condanna bipopulista destra Vs sinistra sia un fatto irreversibile. Forse è il tempo di prenderne consapevolezza».