VASTO – Laureato in giurisprudenza, abilitato per la professione da avvocato poi messa da parte, musicista di strada e romanziere. Tutto questo risponde al nome di Peppe Millanta, uno pseudonimo, evidentemente, per Giuseppe Di Cesare, originario di Francavilla al Mare.
Un percorso certamente «ondivago», come egli stesso lo ha definito, ma ancor più utile per definire il suo personaggio nella forma del non troppo pianificato, inquadrato, circoscritto; d’altronde, come diceva Renato Zero: «La non pianificazione fa della follia una scienza esatta».
Ad ogni modo, dopo varie peripezie, Millanta esordisce nel 2018, con il suo primo romanzo, “Vinpeel degli orizzonti” con cui si è aggiudicato il Premio John Fante Opera Prima e il Premio Alda Merini. È stato candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi e selezionato al Campiello Opera Prima, anche grazie alla fruizione trasversale del suo lavoro letterario che, di conseguenza, abbraccia una fetta di pubblico molto ampia.
Invitato anche al Festival Vasto d’Autore, Millanta è venuto a raccontarci il sequel del primo romanzo: “Cronache di Dinterbild”, pubblicato il 31 maggio scorso. Cuore del romanzo è la ricerca della felicità nella dimensione delle seconde occasioni, «con un’apertura che vada incontro alla vita il più possibile – dice l’autore -, nel senso che questo meccanismo perfetto che ci circonda è foriero, cioè precorritore, annunciatore, di seconde occasioni o di altri percorsi da intraprendere, nonostante, a volte, siamo convinti di aver perso la strada che pensavamo fosse giusta per noi».
Dinterbild, dunque, è il luogo letterario nel cui spazio immaginario, quello di un mondo il più possibile abitabile, possa rientrare chiunque.
La prossima sfida: un libro per ragazzi.