VASTO – “L’umiltà di imparare” è il grande tema che oggi ci viene consegnato visto che Gesù si rallegra nello Spirito e si rivolge al Padre.
Gesù si rallegra dei piccoli, di coloro che si sentono più indietro, più fragili e più bisognosi. Coloro che aprono il cuore a quel Regno dei cieli mentre i sapienti e i dotti – che credono di bastare a sé stessi e di poter interpretare da soli la storia nel senso della vita – non si aprono al mistero della grazia.
È proprio quell’umiltà che apre a Dio, nell’aprire il cuore e riconoscere di dover imparare qualcosa ogni giorno dalla vita e da Dio che si rivela attraverso il segno della sua Parola e Rivelazione.
Occorre non soffocare mai quella sensibilità spirituale e interrogarci davanti a Dio sul senso del nostro cammino…
Accogliendo la Parola di Dio conosco meglio chi sono, la mia dignità di figlio, il senso delle mie lacrime e delle mie gioie perché Egli ha abitato la storia, si è fatto guida e maestro pellegrino con noi.
Il secondo passaggio importante del Vangelo è quello di avere umiltà nel chiedere aiuto. Gesù ci invita a raggiungerlo. «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi». È un atto di coraggio quello di riconoscere di aver bisogno, di chiedere aiuto, di essere voluti, amati e sostenuti.
Questo tempo, per molti di riposo, rischia di essere un tempo di stordimento e di fuga. Potrebbe essere l’estate anche il luogo e un momento in cui ci fermiamo e nutriamo un po’ di più la nostra anima facendo un po’ più di silenzio. Nutrendo quest’anima di cose belle e buone, contemplando la bellezza del Creato e ascoltando il suono del vento. Illuminando la nostra storia con le parole di Gesù.
«Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi. Io vi darò ristoro. Imparate da me l’umiltà e la mitezza».
Buona domenica a tutti!