ATESSA – Il 29 giugno scorso il Comitato ristretto dei sindaci dell’Asl, in occasione dell’audizione del rettore dell’Università di Chieti e di 7 primari, rappresentanti una larghissima parte dello stesso Ateneo, hanno denunciato una situazione definita «preoccupante» della sanità provinciale.
Il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, nel suo intervento, ha sottolineato «l’opportunità dell’incontro – nonostante la contrarietà del direttore generale – evidenziando come il quadro emerso dalla discussione sia assolutamente preoccupante, perché ascoltando le parole del Rettore e degli altri professionisti si profila la possibilità di un deserto sanitario. I primari hanno parlato, infatti, di carenza cronica di personale, approvvigionamenti effettuati saltuariamente e in modo costantemente incompleto, sedute operatorie insufficienti, sale operatorie inadeguate».
Borrelli – ricordando la citazione “Il re è nudo” – ha specificato «come non si possano scaricare tutte le responsabilità sull’Asl, ed è proprio per questo motivo che va trovato uno spazio di confronto tecnico, istituzionale e politico su tali questioni. La mancata attenzione – ha stigmatizzato il sindaco di Atessa – che l’Asl dedica ad alcuni dei più significativi professionisti che operano all’interno dell’Azienda sanitaria di Lanciano Vasto Chieti e chiede che vadano rimossi gli ostacoli al mancato dialogo e alla mancata condivisione delle scelte».
Per tali motivi Borrelli propone anche un convegno, a cui far partecipare i vertici regionali della sanità, per far emergere la verità su tali questioni e le possibili soluzioni, «al di là di un’abile rappresentazione mediatica, messa in atto finora, che tende a distorcere la realtà e a mettere la polvere sotto il tappeto», ha aggiunto. Borrelli, citando il rapporto 2023 del coordinamento della Finanza pubblica della Corte dei Conti e il rapporto sulle performance regionali del CREA, ha ricordato «come l’Abruzzo sia fra le sette regioni “rimandate” in materia di sanità e ha sottolineato soprattutto il problema della mobilità passiva e il mancato utilizzo di parte dei fondi finalizzati per il recupero delle liste d’attesa».
Alla luce di tali dati «a poco vale – secondo Borrelli – una controinformazione fatta di annunci e slogan». Il sindaco di Atessa, a tal proposito, citando la riorganizzazione voluta dalla Asl di Lanciano Vasto Chieti in materia di rete dell’emergenza-urgenza nei territori del Vastese e del Sangro-Aventino, ha precisato che l’Asl spaccia per riorganizzazione virtuosa la diminuzione di servizi erogati alla popolazione a causa della carenza di personale. E questo non è accettabile».
A conclusione del suo intervento Borrelli ha affermato che «il dovere del direttore generale dovrebbe essere quello di trovare le soluzioni per risolvere le tante problematiche, al di là degli slogan e della propaganda elettorale. Non è quindi comprensibile che, di fronte a tante evidenti criticità, lui alzi una barriera di incomunicabilità nei confronti di professionisti che rappresentano le eccellenze dell’Università chietina e della stessa Asl, invece di ricercare la strada del dialogo e della condivisione utile a trovare le migliori soluzioni».
«L’avvertimento dello stesso Rettore – ha concluso – (“Così si rischia che nel 2027 l’Anvur, Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca, non riconosca a Chieti i requisiti per avere la facoltà di Medicina e chirurgia”) suona come un campanello d’allarme che non può essere ignorato da chi ha la responsabilità di gestire la sanità nel nostro territorio».
Le mucche sono state munte e abbandonate.