VASTO – Visita istituzionale a Vasto della Soprintendente Cristina Collettini e dell’arch. Emanuela Criber, funzionario architetto responsabile di zona, per la sottoscrizione dell’accordo approvato all’unanimità in consiglio comunale lo scorso 19 giugno. Accolta dal sindaco Francesco Menna e dall’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta, l’accordo per la gestione condivisa degli intenti per l’attuazione degli interventi finanziati per il recupero del Palazzo d’Avalos di Vasto è stato firmato e si può formalmente dare seguito ad un percorso di condivisione sul tema, già avviato e consolidato nell’ultimo anno.
«È di questi giorni – hanno notiziato il sindaco Menna e l’assessore Della Gatta – la notizia dell’aggiudicazione del primo intervento per il restauro della facciata principale, per cui il Comune è assegnatario di un finanziamento PNRR nell’ambito della misura di Rigenerazione Urbana per un importo di 800mila euro, i cui lavori saranno avviati nei tempi previsti dalla programmazione. La scelta condivisa di destinare il primo finanziamento al restauro della facciata è finalizzata innanzitutto a restituire alla città una delle cartoline più significative del centro storico». Presente alla firma dell’Accordo il Dirigente del Servizio “Servizi e Politiche Culturali”, Avv. Stefano Monteferrante.
In capo alla Soprintendenza, invece, due finanziamenti stanziati dal Ministero della Cultura, il primo sul Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” per un importo di 2.800.000,00 euro, il secondo sulla Legge di Bilancio 2015 – Programmazione triennale 2022-2024 finanziata ai sensi della Legge 23 dicembre 2014, n. 190, per un ulteriore importo finanziato complessivo di 7.540.000,00 euro. Responsabile Unico del Procedimento per la Soprintendenza è l’architetto Emanuela Criber, con il supporto del gruppo interno di tecnici, gli architetti Roberto Orsatti e Aldo Giorgio Pezzi, la dott.ssa Eliseba De Leonardis e l’archeologa dott.ssa Amalia Faustoferri.
Obiettivo principale degli stanziamenti del Ministero della Cultura è quello intervenire integralmente sul bene attraverso lavori di recupero e restauro e una revisione complessiva e innovativa della progettualità culturale. Saranno recuperate nuove stanze mai aperte al pubblico del quarto nord-est per ripristinare la circolarità dei percorsi museali, ma saranno al contempo attuate tutte le azioni affinché il polo culturale vastese possa elevare i propri standard di qualità, anche guardando al futuro con forti operazioni di marketing e compartecipazione degli stakeholders pubblici e privati che vorranno e potranno investire su un patrimonio rinnovato, innovativo, tecnologicamente avanzato e dinamico.
«Prima visita istituzionale a Vasto in questo anno di attività sul territorio, ho scoperto un luogo che è realmente espressione del significato di patrimonio culturale, dalla straordinaria ricchezza paesaggistica, città di testa della Costa dei Trabocchi, al suo patrimonio archeologico visibile e invisibile, fino al notevole patrimonio architettonico stratificato nel tempo” -ha dichiarato la Soprintendente Collettini. “Il Palazzo d’Avalos è un monumento straordinario che necessita di ogni attenzione per mettere a terra gli interventi programmati, per questo ho messo a disposizione una squadra ampia di tecnici che lavoreranno al progetto. Ho, inoltre, accolto con favore la proposta di collaborazione con Rosaria Mencarelli, già Soprintendente nella fase di programmazione, che metterà a disposizione tutte le sue competenze in ambito di valorizzazione del patrimonio».
Con la stipula dell’accordo il Comune assume, tra l’altro, il compito di nominare e coordinare il gruppo di lavoro operativo costituito dai rispettivi RUP (Responsabile Unico del Procedimento) e tecnici incaricati degli interventi de quibus, al fine di garantire il completo e funzionale coordinamento dei progetti e dei lavori. Tale inquadramento decisionale è funzionale in un duplice livello operativo: assicurare all’Ente proprietario pieno coinvolgimento in particolare nell’interazione con il Ministero della Cultura attraverso tutte le sue strutture organizzative; velocizzare passaggi burocratici che potrebbero inficiare l’efficacia degli interventi da realizzarsi.
«Ogni intervento sarà, inoltre, puntualmente partecipato alla comunità cittadina nella consapevolezza che Palazzo d’Avalos, riconfigurato spazialmente ed adeguatamente riqualificato, dovrà continuare ad ospitare la vita della comunità» ha concluso l’assessore Della Gatta che ha voluto ringraziare quanti si sono spesi per il raggiungimento del partenariato, “la Soprintendente Cristina Collettini, il suo predecessore Rosaria Mencarelli, e in particolare l’architetto Emanuela Criber, per la visione e la passione che ha sostanziato il loro lavoro.