CHIETI – Progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza) nella camera di consiglio del 5 luglio scorso ha accolto l’istanza cautelare del Comune di Chieti, ai soli fini della sollecita definizione del giudizio nel merito e ha fissato per la trattazione in sede di merito del ricorso presentato verso la stesura attuale del progetto, nell’udienza pubblica dell’8 novembre 2023.
Così i giudici: «Rilevato che le numerose e complesse questioni dedotte in giudizio devono essere esaminate con l’idoneo approfondimento che solo la più appropriata sede della N. 08811/2023 REG.RIC. cognizione di merito può offrire; Ritenuto, anche alla luce di una valutazione comparativa degli interessi in gioco, che le esigenze cautelari della ricorrente siano adeguatamente tutelabili mediante la sollecita definizione del giudizio nel merito ai sensi dell’art. 55, comma 10, cod. proc. amm.; Ritenuto doversi, quindi, fissare per la trattazione in sede di merito del ricorso l’udienza pubblica dell’8 novembre 2023».
«Una notizia che attendevamo da ieri, l’accoglimento della nostra istanza di sospensiva, ma che non è ancora la decisione definitiva sul nostro ricorso – così il sindaco Diego Ferrara, il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo e il presidente della Commissione consiliare sulla Ferrovia Vincenzo Ginefra – aspetteremo con la dovuta premura la data dell’8 novembre, ma la fissazione della data dell’udienza di merito è un risultato importante per l’attenzione che i giudici amministrativi hanno deciso di dare alle nostre istanze, non ritenendole infondate, come si legge nel dispositivo dell’ordinanza. Si tratta di un ricorso che nasce per dare voce ai tanti e ragionevoli dubbi relativi all’impatto del progetto sul territorio, li abbiamo messi nero su bianco perché fosse data una possibilità ai cittadini e al Comune di avere una risposta super partes per un’opera di cui non neghiamo l’utilità, ma che va temperata alle esigenze della popolazione e del territorio su cui si innesta. Per ora è un passo importante per rimettere in discussione ciò che dell’opera genererà problemi e che abbiamo sollevato in tutte le fasi pubbliche di confronto fin qui avute rimanendo inascoltati. Ma con le ordinanze di sospensiva che i Tar stanno emettendo anche per gli altri tratti che hanno generato mobilitazioni e polemiche non solo in Abruzzo si apre ora una fase di confronto concreto sull’opera e sulla sua fattibilità: noi non vogliamo fermarla, vogliamo che sia davvero utile e non ipotechi il nostro territorio».