GISSI – Uniti per dire “No” alla decisione del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael che taglia, a partire da oggi, l’orario di apertura del servizio di soccorso a Gissi: non più 24 ore ma solo dalle 8 alle 20.
Ieri pomeriggio i sindaci e amministratori di Vasto, Gissi, Castiglione Messer Marino, Casalbordino, Carpineto Sinello, Fraine, Furci, Guilmi, Lentella, Liscia, Palmoli, Roccaspinalveti, San Buono, San Giovanni Lipioni, Torrebruna, Tufillo si sono riuniti davanti al Punto di Primo Intervento di Gissi per esprimere la netta contrarietà al nuovo orario di apertura.
«Una decisione – ha detto il sindaco di Vasto, Francesco Menna – che non posso e non possiamo accettare, per la quale esprimo la mia piena contrarietà. Bene l’automedica consegnata ieri a Carunchio, – ha aggiunto – ma se questo significa dimezzare i servizi altrove per mancanza di medici e personale, io e gli altri sindaci, non ci stiamo! Il diritto alla salute è di tutti e va garantito sempre».
«E il primo cittadino di Gissi, Agostino Chieffo, ha aggiunto che «l’incapacità della dirigenza nel reperire medici non può ripercuotersi sui cittadini. Il Vastese continua dunque a essere mortificato sotto il silenzio assordante dei rappresentanti locali di centrodestra».
«Il mio e il nostro auspicio – ha precisato il sindaco di Vasto – è che venga subito rivista questa decisione e che il PTA di Gissi diventi invece luogo e punto di riferimento dei servizi sanitari di questo lembo sud dell’Abruzzo dimenticato dalla Regione e dalla Asl, che diventi luogo e punto di riferimento per i malati oncologici e per le malattie degenerative, che vengano poi potenziati anche i servizi medici di chirurgia, cardiologia ed altro. Gissi merita poi una RSA che sia essa pubblica o privata».
«Importante e fondamentale, infine, il potenziamento dei servizi del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino. Basti solo pensare che questa comunità dista oltre 50 chilometri da Vasto e togliere l’ambulanza medicalizzata o ridurre i turni del 118 comporterebbe tempi di attesa e di intervento troppo lunghi con ripercussioni serie e gravi per i cittadini e la loro salute», ha concluso Menna.

