VASTO – Stamane nella sala riunioni dell’ospedale San Pio, il direttore generale dell’Asl 2, Thomas Schael, ha voluto incontrare la stampa per ribadire con dati – e alla presenza di primari e qualche medico della struttura – che l’assistenza sanitaria a Vasto c’è e nessuno la vuole togliere. «Un’azione di verità – ha detto Schael – che non posso non replicare in modo istituzionale perché questa struttura ha una valenza strategica in Abruzzo: non chiude, ma si sviluppa».
Personale che si rinnova, soprattutto in età anagrafica, la presenza sempre più femminile nel management e nella gestione delle Unità operative complesse, tra le strategie adottate. La controffensiva Schael ha sottolineato tutti gli investimenti e le scelte operate sul San Pio in questi ultimi 4 anni. «Dopo Il Covid – ha affermato il dg dell’Asl2 – si sta lanciando un ospedale all’altezza del suo nome. Certo, ci vorrà del tempo, ma si parte con la risorsa umana».
CARENZA POSTI LETTO – Oggi la maggior parte delle operazioni è effettuata con la chirurgia mininvasiva e anestesia locale che consentono una degenza inferiore rispetto a 10 anni fa, in day surgery o al massimo 2 giorni. Che senso ha parlare di posti letto? Il tema di oggi è: quanto si produce? Più 3,4 per cento prima del Covid e + 7% in questo primo trimestre rispetto a quello del 2022. «Questo è il primo punto di verità: l’ospedale cresce perché abbiamo più dipendenti. Grazie alla pandemia è stato assunto più personale, anche se a livello nazionale mancano circa 50-60mila medici e 70mila infermieri».
NUOVI CARDIOLOGI, MA NON A CHIETI – «Puntiamo su un rilancio a medio termine. Vogliamo assumere giovani medici, infermieri e Oss che si affezionano al loro posto di lavoro e non lo considerano ospedale di passaggio. Come in Cardiologia e Medicina interna. Neanche un cardiologo sarà assunto a Chieti, andando contro le intenzioni di qualche professore e dei suoi fedelissimi». Oggi scade il bando di concorso per lavorare qui e a Lanciano. La prossima settimana faremo una delibera e nomineremo 11 cardiologi. «Se volevo chiudere, non mi mettevo contro i baroni universitari», è stata la risposta di Schael ai titoli forzati di un’accusa fatta nei giorni scorsi dal sindaco, Francesco Menna, in riferimento alla carenza dei medici al Pronto soccorso.
PRONTO SOCCORSO – E proprio su quest’ultimo – supportato dalla presenza di Emmanuele Tafuri, neo direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Chieti – Schael ha ribadito che c’è stata una «variazione in aumento del 17,1% di prestazioni sanitarie al San Pio. Se durante l’era Covid c’è stata minor richiesta, – ha specificato – adesso si è tornati a rivolgersi al Pronto Soccorso anche per interventi non urgenti. In questo – ha affermato il direttore generale – stiamo lavorando sulla rete territoriale per impedire che codici verdi e bianchi finiscano dove c’è bisogno di maggior tempestività per intervenire». Il San Pio è poi punto di riferimento anche per il Molise. «Se il San Timoteo di Termoli è stato declassato a ospedale di base, Vasto è sede di Dea di I° livello. Attualmente abbiamo 10 medici al Pronto Soccorso, di cui uno prossimo alla pensione, e quindi io ne considero 9. Certo, il personale esistente va rafforzato in tutto il Vastese (vedi Gissi), ma non possiamo garantire tutti i servizi in quest’area». «Tra l’altro la criticità è cronica in tutti i Pronto Soccorso d’Italia, – ha aggiunto il primario Tafuri -. La stima del sottorganico si aggira sul 40-45%»
ASSISTENZA TURISTICA ESTIVA – Dal 1° luglio fino al 31 agosto 2023 ci saranno 7 postazioni del 118 lungo la costa chietina, di cui alcune con ambulanze con a bordo un infermiere, altre con soccorritori. In montagna no, perché «là il turismo “purtroppo” non è molto sviluppato», nostalgico riferimento alle sue origini bolzanine dove gli amanti del trekking affollano le località montane.

LISTE D’ATTESA – Nota dolente per tutto lo Stivale. In una classifica stillata dal ministero della Salute, l’Abruzzo è regione bianca con prestazioni di servizio pari all’89% di domanda. Non benissimo, ma neanche da bollino rosso, avendo investito «solo nel 2022» 4 milioni e mezzo. L’ospedale di Vasto ottiene un risultato ancora più performante, con una forbice del 90-93% fino ad arrivare al 96 per cento dell’ultimo periodo. Dove stanno le lamentele del Pronto soccorso? Restano invece in modo evidente per risonanze ed ecografie.
RISONANZE – L’unità di Radiologia ha registrato un + 9%. Dato confermato dalla dottoressa Maria Amato, in un secondo momento dell’incontro, «grazie alla seconda Tac e all’arrivo di nuovi tecnici», ha detto. Oggi il reparto ha 14 medici di cui 4 in maternità. «In 4 anni abbiamo ricevuto quello che non abbiamo avuto in 10 anni. Io non ci sarò per il nuovo ospedale – ha aggiunto Amato – però sono sicura che lasceremo una Radiologia adeguata. La Tac multistrato c’ha messo 5 anni per mettere piede in questo ospedale». L’Asl 2 soffre della carenza di risonanze magnetiche. Vasto ha macchine molto vecchie. Il Policlinico di Chieti non ha una risonanza. Nel piano d’investimento decennale di 130 milioni di euro, l’azienda sanitaria ha dovuto inserire la spesa per sostituire macchinari obsoleti. «Gli apparecchi elettromedicali dovrebbero essere sostituti ogni 3-4 anni. Noi, nell’ultimo quadriennio abbiamo cambiato circa il 20% di questi spendendo 4 milioni e mezzo. Ciò spiega le liste d’attesa su risonanze ed ecografie. Qui a Vasto, – ha sottolineato Schael – non c’era un ecografo prima di quello di ultima generazione donato dalla Pilkington di San Salvo nel 2020. La risonanza, invece, al San Pio sono anni che non funziona e proprio ieri si è spenta del tutto. L’Asl ha attivato una convenzione con un privato di Vasto per offrire la prestazione sanitaria». Sarà attiva dal 1° luglio prossimo, per circa un anno e mezzo, quando arriverà il macchinario in ospedale. Per le richieste interne, invece, si farà ricorso agli esami effettuati in altri ospedali della regione.
IL NUOVO OSPEDALE – Presente tra il pubblico anche Maria Bernadette Di Sciascio, clinical risk manager dell’Asl2, che ha redatto la relazione sanitaria del nuovo ospedale, la cui realizzazione se ne farà carico interamente l’Asl con una spesa stimata di 150 milioni di euro. «Oggi questo ospedale scoppia perché è strategico per il basso Abruzzo e lo sarà in futuro». Ragion per cui il Riepilogo investimenti per Vasto porta la cifra di ben 154 milioni 582mila 059 euro.
LA MENSA – Non ci sarà più, neanche nel nuovo ospedale. Il servizio si esternalizza come quello che si è fatto da anni con la lavanderia. «Noi – ha spiegato Schael – dobbiamo avere personale che eroga prestazioni sanitarie. Io sto impiegando cuochi per assistenti amministrativi e non sanno neanche come usare il computer. Certo, va garantita la giusta temperatura dei pasti, un po’ come fate in cucina quando arriva tardi vostro figlio da scuola. Accendete il fornello e riscaldate la pietanza».
Quando dice che i posti letto non servono ha detto gia’ tutto. Aridaiè col nuovo ospedale! Cordialmente.