VASTO – “Ne sentì compassione” è il versetto che mi piace offrire per la meditazione di oggi, visto che Gesù vede le folle e, appunto, prova una compassione per loro perché si accorge che sono perdute, disperse, manca loro una guida e hanno bisogno di un pastore.
Certo, Egli si offrirà come colui che guida alla vita, si mette al servizio della vita, ma è nel progetto di Dio c’è davvero un desiderio di accendere vita attraverso altre persone.
Quei discepoli che saranno poi apostoli e così di generazione in generazioni, alcuni saranno segno della Sua presenza di pastore per l’umanità. Ma Gesù non vuole quelle folle perdute nell’anonimato, tristi e angosciate, senza alcun riferimento.
Occorre allora far risuonare il Vangelo, la Buona Novella, riscoprire la propria vocazione e missione…
La Messa è abbondante, c’è tanto lavoro, ma gli operai sono pochi. Chi desidera servire i fratelli e non servirsi dei fratelli, chi desidera agevolare la vita senza appesantire quella degli altri… chi si accorge di aver ricevuto tutto da Dio, gratuitamente, sapendo che nella logica della Grazia non si compra la salvezza.
È necessario aprire gli occhi di fronte al suo amore, riconoscere i suoi doni. Solo quando si comprende di aver ricevuto troppo da Dio, allora ci si rimette in gioco… Si desidera offrire una risposta al Dio che ci chiama, mettendoci al servizio anche consacrando tutta la propria vita per una missione, che è quella di guarire l’anima, i fratelli, e rimetterli in cammino nei sentieri di gioia vera.
Quando ci si accorge della visita di Dio, di quest’amore nella propria vita, si vince la propria paura. Perché l’amore è più forte della paura. Vogliamo pregare oggi che ci siano uomini e donne così, che sappiano vivere il servizio per il Regno dei cieli e che, davvero, tutta la collettività possa beneficiare di questi amici di Dio che ci aiutino a riscoprire come tutti siamo chiamati a ristorarci dal cuore di Cristo, del suo amore per essere figli benedetti al servizio di Dio e della vita piena.
Buona domenica a tutti!