LANCIANO – «L’intervento particolare sulla parte bassa di corso Trento e Trieste, dal costo di oltre 50mila euro prelevati dal Fondo di riserva 2022, davanti ad alcuni locali commerciali di proprietà, lascia grandi perplessità e solleva dubbi e contraddizioni. Uno dei primi interventi diretti di questa amministrazione, a testimoniare che non mancano le risorse ma si tratta di stabilire le priorità». Lo scrive in una nota Rita Aruffo, consigliera di minoranza al Comune di Lanciano.
«Mentre da una parte, – continua Aruffo – con un palliativo, si intende rafforzare superficialmente una piccola porzione del Corso che negli anni passati ha subìto un pericoloso fenomeno di dissesto idrogeologico, nessun investimento sostanziale sul dissesto idraulico è stato finora inserito a bilancio, come richiedemmo con esplicito emendamento al bilancio 2022 per proseguire il lavoro fatto negli anni passati con l’Università e con un team di esperti. Verificheremo ora quali interventi saranno previsti nel bilancio 2023».
«Nella zona, tra l’altro, – prosegue la consigliera d’opposizione – vista la sensibilità che ora l’amministrazione vuole mostrare sul rafforzamento superficiale dell’area per giustificare l’intervento, è stata abbondantemente tollerata in questi mesi la sosta selvaggia delle auto ad “appesantire”, oltre al doppio senso ristabilito, la zona che invece ora si ritiene necessario rinforzare, senza però ulteriori indagini nel sottosuolo. Sul dissesto idrogeologico, altro tema sbandierato in campagna elettorale come il Parco Diocleziano, per ora nulla mentre rappresenta un’azione non più rinviabile: basti pensare a quanto avvenuto nelle settimane passate ma, anche su questo, non sembrano arrivare risposte né dalla Regione né dal Pnrr».
«L’amministrazione Paolini continua a muoversi in modo contraddittorio con il retrogusto di interventi raffazzonati, talvolta ad personam e che destano grandi perplessità».