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14 Giugno 2023
14 Giugno 2023
Emanuele FiorebyEmanuele Fiore

Tra i pensionati di mezza Europa va di moda il Portogallo

Cerchiamo di capire meglio quali sono i principali motivi che spingono queste persone a fare una scelta del genere e come stanno veramente le cose nella realtà

Progetto senza titolo 2023 06 13T150953.869

VASTO – Come se fosse una vera e propria moda del momento, migliaia di pensionati europei, inglesi, irlandesi, francesi, olandesi, tedeschi e italiani, hanno scelto per una serie di ragioni, di trascorrere in terra lusitana gli ultimi anni della loro esistenza. Se ne fa un gran parlare, specialmente sui social di casa nostra come se abbandonare la propria terra, le proprie abitudini, i propri affetti in età non più giovane, fosse la cosa più semplice al mondo. Anzi, spesso sono considerati veri e propri privilegiati, una sorta di furbacchioni che, ricorrendo ad una normativa sottoscritta alcuni anni fa dal Portogallo e dalla Comunità Europea, hanno deciso di spostare temporaneamente la loro residenza nel Paese lusitano per usufruire tra l’altro di una più favorevole tassazione fiscale: 10% all’anno per una durata di 10 anni, mentre in Italia non pagano tasse. Con il trasferimento all’estero il pensionato italiano conserva la cittadinanza e viene iscritto, nel Comune di ultima residenza, all’A.I.R.E., vale a dire lo speciale Albo degli Italiani Residenti all’Estero. Ma cerchiamo di capire meglio quali sono i principali motivi che spingono queste persone a fare una scelta del genere e come stanno veramente le cose nella realtà. Il sottoscritto ormai da circa tre anni appartiene alla categoria dei “residenti non abituali” in Portogallo. È pertanto in grado di poter relazionare, in base alla sua personale esperienza, sui pro e i contro di una simile scelta.

Tassazione fiscale

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Diciamo subito, senza alcun tipo di remora, che per un pensionato italiano il livello di tassazione fiscale rappresenta il motivo principale per cui si inizia a prendere in considerazione la possibilità di un trasferimento all’estero. Il nostro Paese, come si sa, si è sempre distinto per l’elevato livello di tassazione ai cittadini. Attualmente in Portogallo, la tassazione prevista per chi prende la residenza è del 10% (solo due anni fa era totalmente assente) per un periodo di dieci anni. Dopodiché il pensionato sarà libero di scegliere tra rientrare in Italia o restare all’estero usufruendo del livello di tassazione portoghese, notevolmente inferiore a quello italiano. Le aliquote I.V.A. rispetto all’Italia (4% e 22% standard) sono per esempio 6%, 13% e 23% standard.

Mitezza del clima

La temperatura media annuale in Portogallo è di 21,5° durante il giorno, mentre in Algarve – regione a Sud del Paese in riva all’Oceano Atlantico – questo valore sale a 24,4°, sempre di giorno. Anche nelle giornate più calde dell’estate la brezza che arriva dall’Atlantico rende decisamente sopportabile il clima che non risente in modo particolare dell’umidità. E questo è un dato molto apprezzato da quei pensionati che provengono da regioni più fredde ed umide soprattutto del resto d’ Europa.

Costo della vita

Mediamente inferiore a quello italiano in particolare nelle zone dove il turismo di massa non è ancora del tutto arrivato. La regione dell’Algarve e le aree delle due più grandi città portoghesi di Lisbona e Porto, invece, soffrono, in particolare nel settore immobiliare (affitti e costo a metro quadro) della presenza di una più forte richiesta di tali beni. Ancora in molti locali è possibile fare un pasto, anche a base di pesce (sardine o baccalà), partendo da 10 – 12 euro scegliendo dal menù “o prato do dia”. In quasi tutti i bar portoghesi il costo della tazzina del caffè non supera i 70 – 80 centesimi di euro. Il prezzo della benzina alla pompa self-service è di circa 1,782 euro.

Livello dei servizi

Molto efficiente in quasi tutti i settori. In particolare in quello dei trasporti (aerei e autobus, treni un po’ meno) con una rete capillare di connessioni che consente a milioni di turisti che arrivano principalmente in aereo di spostarsi con assoluta tranquillità. Tre i principali aeroporti del Paese, al centro, al Nord e a Sud: Lisbona, Porto e Faro. Recentemente a Faro, Ryanair il più grande vettore europeo lowcost, ha celebrato insieme ad Aeroporto di Faro e a Turismo do Algarve i 20 anni di attività nella Regione. E’stato unanimemente riconosciuto che Ryanair ha guidato la crescita dell’industria turistica dell’Algarve, costituendo di fatto una vera e propria partnership. Per l’estate 2023 la compagnia aerea irlandese ha presentato la più grande programmazione di sempre con 47 rotte dall’aeroporto di Faro. Dove ha una base con 10 aeromobili fissi, con oltre 3000 posti di lavoro di cui 300 diretti. Questa estate effettuerà oltre 520 voli settimanali da e per l’aeroporto dell’Algarve. Buona l’assistenza sanitaria pubblica ed eccellente, per qualità e costo dei servizi, quella privata.

Accoglienza

I Portoghesi, per loro natura, sono molto accoglienti e gentili con l’ospite. Sin dall’inizio di un tour in questo Paese, si rimane stupiti dalle tante volte che si sente ripetere la parola “Obrigado” (il loro “grazie”) che è usata di continuo proprio per sottolineare la particolare attenzione ed il riguardo nei confronti dell’ospite. E’ una nazione pacifica e tranquilla, con poche tensioni sociali. Colpisce la attenzione che hanno per il verde, quasi maniacale. Parchi, giardini, aiuole, alberi facenti parte del “verde pubblico”, ma non solo, sono oggetto di continue cure in ogni stagione dell’anno. Ovunque ed in tutti i periodi dell’annosi notano squadre di giardinieri al lavoro con particolare impegno. Anche l’arredo urbano, ove presente, è sempre molto curato e oggetto di particolare attenzione.

Fatte queste debite premesse,occorre sempre tenere presente che la realtà, nella fase pratica, potrebbe discostarsi per ciascuno di noi a seconda delle proprie condizioni di partenza. I pensionati, infatti, non sono tutti uguali almeno per quanto riguarda il livello della loro pensione. L’ex direttore di banca e l’ex operaio di una fabbrica, per fare un esempio, sono entrambi pensionati, ma i loro redditi mensili sono di fatto alquanto differenti. Quindi anche la loro eventuale permanenza all’estero, sarà condizionata da tale fattore. Per ottenere la residenza per un periodo di 10 anni occorre rispettare la regola di trascorrere sul posto minimo 183 giorni l’anno anche non consecutivi. Questo comporta l’esigenza di procurarsi un appartamento, sottoscrivere i contratti per le principali utenze, dotarsi possibilmente di un’auto, anche usata, sostenere i costi di viaggio per alcuni rientri in Italia nel corso dell’anno. In definitiva sopportare costi aggiuntivi a quelli che già si sostengono in Italia. Qualora il risparmio fiscale (in funzione del livello della propria pensione) che il pensionato riesce a realizzare consente di affrontare queste spese con una certa serenità, tutto OK, ed il Portogallo lo si riesce a vivere bene per le tante cose che può offrire senza particolari preoccupazioni economiche. Viceversa, se non si fanno bene due conti prima, potrebbe rivelarsi tutto più difficile.

Progetto senza titolo 2023 06 13T151100.718 1

Anche perché il Portogallo non è, come qualcuno sbagliando pensa, l’Araba Fenice, dove tutti possono vivere felicemente. È una nazione dove certamente si può campare bene anche con una media pensione; un Paese che può offrire molte cose, dal clima mite agli ambienti naturali incontaminati e mozzafiato soprattutto marini. Molto dunque dipende dal nostro approccio e dalle nostre attese che potrebbero in alcuni casi essere troppo illusorie o pretenziose. Un sopralluogo di alcuni giorni sul posto contribuirebbe almeno in parte a farsi un’idea approssimativa di com’è questo Paese. Ricordando ogni tanto, soprattutto a noi che veniamo dall’Italia, che il nostro è uno dei Paesi più belli ed affascinanti al mondo in quanto a cultura, arte, patrimonio storico, bellezze naturali. Variegate in mille modi, dal mare, ai laghi, alle montagne d’estate e d’inverno(i Portoghesi per sciare vengono sulle Alpi), alla campagna, ai Parchi. Per non parlare delle città d’arte, dei nostri Musei, dell’architettura del nostro Paese. Veri capolavori unici al mondo! Per passare poi alla gastronomia italiana, apprezzata e conosciuta in ogni luogo, senza nulla togliere all’ottimo bacalhau portoghese che, dicono, sappiano cucinare in 365 modi diversi, praticamente una ricetta al giorno. Certo un Paese, il nostro, che ha anche tanti problemi, alcuni irrisolti da sempre, come la burocrazia, l’arretratezza del Sud, l’enorme evasione fiscale. E credetemi non è per puro spirito di campanilismo che sostengo tanto apertamente la nostra Italia. Ma per sottolineare quanto noi Italiani siamo abituati alle bellezze di casa che viviamo dall’interno in mille sfaccettature senza quasi accorgercene. Forse anche per quella innata mania esterofila che ci portiamo appresso e ci prende perché siamo incapaci di guardarci attorno fino in fondo, insoddisfatti e critici non tanto nei confronti del nostro Paese, quanto piuttosto del modo poco illuminato con cui veniamo da sempre governati.

di Giorgio Di Domenico
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VASTO – Come se fosse una vera e propria moda del momento, migliaia di pensionati europei, inglesi, irlandesi, francesi, olandesi, tedeschi e italiani, hanno scelto per una serie di ragioni, di trascorrere in terra lusitana gli ultimi anni della loro esistenza. Se ne fa un gran parlare, specialmente sui social di casa nostra come se abbandonare la propria terra, le proprie abitudini, i propri affetti in età non più giovane, fosse la cosa più semplice al mondo. Anzi, spesso sono considerati veri e propri privilegiati, una sorta di furbacchioni che, ricorrendo ad una normativa sottoscritta alcuni anni fa dal Portogallo e dalla Comunità Europea, hanno deciso di spostare temporaneamente la loro residenza nel Paese lusitano per usufruire tra l’altro di una più favorevole tassazione fiscale: 10% all’anno per una durata di 10 anni, mentre in Italia non pagano tasse. Con il trasferimento all’estero il pensionato italiano conserva la cittadinanza e viene iscritto, nel Comune di ultima residenza, all’A.I.R.E., vale a dire lo speciale Albo degli Italiani Residenti all’Estero. Ma cerchiamo di capire meglio quali sono i principali motivi che spingono queste persone a fare una scelta del genere e come stanno veramente le cose nella realtà. Il sottoscritto ormai da circa tre anni appartiene alla categoria dei “residenti non abituali” in Portogallo. È pertanto in grado di poter relazionare, in base alla sua personale esperienza, sui pro e i contro di una simile scelta.

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