di Giorgio Di Domenico
VASTO – Era l’estate del 1980. Da qualche giorno era scoppiata la bomba alla stazione Centrale di Bologna. Lavoravo in Banca a Milano con la qualifica di Assistente del Condirettore Centrale Dott. Pietro Gori, responsabile per l’Area Nord Ovest del Banco di Roma. Avevo 35 anni.
Erano tutti in ferie in quella settimana, compreso il mio Capo. Dalla Direzione Centrale di Roma chiama la Segretaria dell’allora Amministratore Delegato, Avvocato Giovanni Guidi, che chiedeva di parlare con il Dott. Gori. Dissi che era in ferie e dall’altro capo del filo la Segretaria mi pregò di attendere.
Dopo pochi minuti sentii nella cornetta del telefono la signora Rallo che mi diceva: Di Domenico, le passo il Direttore, vuole parlare con lei. Pronto, sono Giovanni Guidi, è lei l’assistente del Dott. Gori? Mi faccia la cortesia di riferire al suo Direttore, appena lo sente, che ho necessità di avere al più presto dettagliate informazioni sul conto del Cav. Silvio Berlusconi, per un importante affidamento che dovremmo concedere in pool con altre banche ad una sua società edile. Noi non abbiamo sufficienti ed aggiornate informazioni. Silvio Berlusconi aveva allora 44 anni e cominciava a mettersi in vista a Milano come costruttore. Stava realizzando il quartiere Milano San Felice.
Ma l’Amministratore Delegato di una delle più importanti banche italiane di quel tempo (una delle 3 Banche di Interesse Nazionale insieme a Banca Commerciale Italiana e Credito Italiano) non aveva sufficienti informazioni sul suo conto.
Da quel momento iniziò l’ascesa di Silvio Berlusconi che è stato indubbiamente uno dei più importanti personaggi della storia italiana degli ultimi 40 – 45 anni (1979 nasce Publitalia – 1980 Canale 5 – 1982 Rete 4 – 1986 acquista il Milan AC – 1993 nasce Mediaset – 1994 Berlusconi scende in politica). Nella sua carriera politica ha ottenuto quattro incarichi da Presidente del Consiglio.
Una serie di traguardi, inanellati uno dietro l’altro, senza mai cedere allo sconforto né alla stanchezza sino ai giorni nostri. Come un tenacissimo combattente.