VASTO – È arrivata dalla Sardegna per esporre a Vasto – nella sala Bontempo di Palazzo d’Avalos, per iniziativa dell’ACM (Associazione delle competenze multidisciplinari) – Tinamaria Marongiu, creatrice dell’Arte Compatta.
Le sue opere saranno in esposizione nella località abruzzese fino a domenica 11 giugno per interpretare l’arte che non è semplice, ma richiede impegno, osservazione e meditazione. «È necessario avere sete di scoperta, – spiega l’artista -. L’arte che si trasforma e diventa tangibile, assume aspetti diversi, è camaleontica, cambia pelle».
«Saperla riconoscere e coglierne il senso può essere difficile, – sottolineano gli organizzatori dell’ACM – seppur eccitante, determinante l’esperienza interattiva e rivelatrice con l’autore, tanto da far amare quel qualcosa che all’inizio poteva sembrare non chiaro, ingarbugliato.
Incipit necessario per giungere al tema, decisamente innovativo, di un certo tipo di espressione artistica come quella di Tinamaria Marongiu».
L’artista è giunta a una personale forma espressiva che è una tappa della sua vita, non un traguardo, evoluzione partita dalla musica.
Un percorso interessante che l’ha portata a essere interprete di musica leggera, cantautrice, counselling e mediatrice artistica, influenze che contaminano le sue opere e guidano, avvolgono, attraggono l’osservatore.
«Arte Compatta, è questa la definizione, – continua la nota dell’ACM – il nome che ha dato alla sua creatura, un’espressione artistica che insegna a parlare in modo diverso, quello delle forme, della compattezza e della plasticità poste all’interno dell’ecosistema, della storia, della società, della vita. Alla base cinque parole che cominciano per U ne racchiudono il senso: Unicità, Universalità, Unione, Umanità, Uguaglianza. Un magazzino ricco di materiali organici e inorganici, da riciclo e non, oggetti, metallo, piante, fiori, ortaggi, la pinna di un pesce, un piccolo libro, un paio di occhiali, scarpe e altro ancora. Forme apparentemente senza vita che all’improvviso vengono rianimate e tornano a vivere sotto altra foggia. Quando arriva la magia Marongiu prende a comporre istintivamente, poi analizza e comprende quale impeto l’ha spinta a creare, ed ecco che la composizione diventa compatta, si fonde, descrive uno stato d’animo, lancia un messaggio, riempie uno spazio delimitato e trasparente».
«Le scatole limpide di Tinamaria sono il gioco del bimbo che si diverte a togliere e mettere, immaginare, creare, senza limitazione alcuna, di getto, con continua meraviglia. Raccontano del sociale, di cose belle e meno belle, di emozioni, di chi resta, di ciò che resiste, di temi importanti e vita. Terra, cielo, acqua, ambiente ed esseri viventi si incontrano e coesistono senza forzature, con eleganza e armonia, come le note di una canzone», conclude la nota.