VASTO – Il 5 giugno di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, un’importante iniziativa globale per riflettere sull’importanza della conservazione ambientale. Istituita nel 1972 dalle Nazioni Unite in seguito alla Conferenza, da essa promessa, sull’Ambiente Umano a Stoccolma, come primo grande vertice globale sulle questioni ambientali, questa giornata offre l’opportunità di sensibilizzare i cittadini sulle questioni ambientali e di promuovere azioni concrete per proteggere il nostro pianeta. È fondamentale comprendere che la salvaguardia dell’ambiente non è solo una responsabilità verso il presente, ma anche verso le future generazioni. Solo attraverso un approccio sostenibile che preveda azioni consapevoli infatti, possiamo garantire un futuro migliore per tutti.
In tal senso, Zonalocale vuole fare da lente di ingrandimento su una questione ambientale molto dibattuta negli ultimi 30 anni a Vasto e per la quale si è ancora lontani da una soluzione definitiva: i miasmi a Punta Penna.
Sul tema, che non può passare inosservato in una circostanza del genere, abbiamo ascoltato Lino Salvatorelli, coordinatore di ARCI Vasto (Associazione ricreativa e culturale italiana). Si tratta di una realtà che non nasce certamente con una vocazione ambientalista, seppur tuttavia nel tempo abbia sposato questa dimensione.
Per quanto riguarda la questione legata agli odori molesti a Punta Pena, Salvatorelli racconta di un impegno portato avanti sin dal sorgere della problematica e propone, a nome di ARCI – impegnata a seguire la vicenda e a mantenere contatti con gli abitanti della zona interessata -, una soluzione al problema nei termini di «uno studio ripetuto negli anni, in grado di tener conto della direzione dei venti, che si in grado di analizzare che cosa ricade sul terreno e che, infine, sia in grado di comparare questi dati».