VASTO – «La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la Comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi».
È il saluto che la seconda lettera ai Corinzi ci consegna come introduzione alla solennità della Santissima Trinità che oggi celebriamo.
È la festa che ci invita a contemplare il Dio-Amore, il Dio che non è solitario ma che è Comunione di Tre persone in un’unica natura divina.
Lo stesso Vangelo ci ricorda con il dialogo notturno tra Gesù e Nicodemo nel terzo capitolo di Giovanni, in cui Gesù risponde che Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio, quel Figlio che ha donato per la salvezza del mondo.
Un mondo che è tanto amato da meritare – non sappiamo come e perché – quel dono speciale che è il Figlio di Dio, l’Altissimo.
Dio ci ricorda che siamo nati per la relazione, la fraternità, per la comunione e dove c’è tutto questo, c’è felicità, gioia e pace.
La Trinità dunque non è solo qualcosa da contemplare, ma è veramente quella relazione fondante nella quale noi possiamo imparare a vivere perché Dio è relazione e amore.
Sì, oggi scopriamo come Dio continuamente ama farsi conoscere nella storia della salvezza, ma che non chiede nulla all’uomo senza prima essersi donato totalmente. «Chi crede in Lui, Gesù, non è condannato,» – ci ricorda il Vangelo – «ma chi non crede, già è stato condannato» perché non ha creduto nel nome dell’Unigenito Figlio di Dio.
Abbiamo oggi bisogno di credere che Dio vuole raggiungerci, riempirci della Sua stessa vita, che vuole sempre e soltanto il nostro bene.
Vogliamo ricominciare a credere per essere un segno per tutti gli uomini – credenti e non credenti- per essere un segno di quella relazione che riconduce alla Sorgente, a Dio.
Buona giornata a tutti!