SAN SALVO – San Salvo e Ravenna legate dai mosaici, ma anche dalla solidarietà e dall’amicizia. Lo ha ricordato la già sindaca di San Salvo e attuale presidente del Consiglio comunale, Tiziana Magnacca, in questa giornata di lutto nazionale nell’inviare una lettera al sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, dopo l’alluvione che ha colpito la città romagnola.
«La presidente Magnacca ha partecipato la vicinanza della comunità di San Salvo alla tragedia – si legge nella missiva – che ha colpito così duramente la tua città e in maniera più estesa terra romagnola». Ha inoltre ricordato il dono fatto da Ravenna a San Salvo nel 2016 quando ha ospitato per alcuni mesi in esposizione i mosaici con 27 delle 65 opere musive realizzate tra gli anni ’40 e ’60 dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna con l’ausilio di cartoni a calco, negli anni nei quali ha ricoperto la carica di sindaca.
«In queste ore – prosegue – ancora così cariche di sofferenza e di dolore si coglie, però, la capacità di voler e saper reagire alla violenza della natura», ha affermato Magnacca. Nell’evidenziare la lunga storia e il ricco e inimitabile patrimonio artistico di Ravenna ha poi invitato il sindaco De Pascale a «tenere botta».
E proprio nella Giornata di lutto nazionale per le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna, oltre al duro lavoro che stanno facendo volontari, operatori e cittadini per riportare alla normalità una situazione devastante, c’è un altro fenomeno da registrare, denunciato da Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale carabinieri, che scrive: «Stiamo assistendo a fenomeni odiosi, perpetrati da delinquenti, non solo locali, ma anche provenienti da altre regioni dediti a truffe e furti in abitazioni evacuate per via dell’alluvione che ha colpito i cittadini di Emilia Romagna e Marche».
«Comportamenti deprecabili – conclude il sindacato dei carabinieri – che hanno necessità di attenzione da parte del legislatore: bisogna aumentare le pene per questi reati, che debbono essere perseguiti con procedibilità d’ufficio, in deroga alla legge Cartabia».