CUPELLO – Simpatico, gentile e cultore del calcio. In due parole: Nicola Lucarelli. Tornato in questi giorni nella ‘sua’ Cupello, il padre di Selvaggia ne ha approfittato per raggiungere lo stadio comunale e respirare da vicino l’entusiasmo della squadra alla vigilia della partita più importante della stagione.
Domani, infatti, i rossoblù faranno visita al Penne. Basterà un punto per ottenere la promozione in Eccellenza. Di questo, del calcio vastese e dello sport degli anni Settanta, Lucarelli si è intrattenuto ai microfoni di Zonalocale .
«Vivo a Milano ma seguo il Cupello e la Vastese. Per il secondo anno consecutivo la Virtus è partita come un razzo per poi rallentare – spiega il padre della nota giornalista nazionale -. Non conosco le ragioni. Ad ogni modo il lavoro della società è importante perché parliamo di un paese di 4000 abitanti. Difatti, vedo nei dirigenti un grande entusiasmo che viene trasmesso a chi prende contatto con questa realtà sportiva. Sono particolarmente affezionato al Cupello perché i colori sociali sono il rosso e il blù come il Genoa, la squadra del mio cuore».
Poi spazio ai ricordi del passato. In particolare alla Pro Vasto degli anni Settanta. «La squadra partì benissimo grazie ai gol di Lo Vecchio. Fu una stagione ricca di soddisfazioni. Ricordo che allo stadio Aragona venivano disputate anche gare di ciclismo nelle quali partecipò il grande Maspes».
Famiglia Lucarelli da sempre legata al Grifone. «Mia figlia Selvaggia seguiva il calcio all’età di 14-15 anni. Era simpatizzante del Genoa, mentre i fratelli e i genitori erano proprio accaniti. Partivamo da Civitavecchia con la macchina per arrivare allo stadio. Adesso la squadra è reduce da un ottimo campionato in Serie B – conclude Lucarelli – ma l’anno prossimo, nella massima serie, l’aria cambierà».
Questa è una bella chicca! Saluto personalmente il signor Nicola…grande persona e bella intervista