ROMA – Oggi ricorre la Giornata mondiale contro l’omofobia, perché il 17 maggio 1990, quando l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta «una variante naturale del comportamento umano». È una giornata che si celebra in oltre 130 Paesi e ha come obiettivo la promozione di eventi internazionali per sensibilizzare e prevenire il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia.
La campagna lanciata dalla Lega nazionale Dilettanti “Il pallone contro l’omofobia”, in collaborazione con le associazioni Arcigay e GayNet, è stata articolata dal 10 maggio fino ad oggi attraverso una challenge social: con un gesto semplice si invita a manifestare l’amore per lo sport che supera ogni discriminazione, mentre su tutti i campi di gioco sarà data lettura di un testo prima del fischio d’inizio di ogni partita.
«La Lega nazionale Dilettanti (LnD) attraverso la campagna contro l’omofobia rappresentata da un pallone che unisce e supera ogni cosa – ha commentato il presidente Giancarlo Abete – vuole ribadire la sensibilità e l’impegno del calcio dilettantistico, proseguendo il lavoro già intrapreso in tema di responsabilità sociale con la promozione e la sensibilizzazione verso tematiche importanti come il razzismo, la violenza sulle donne, la disabilità e tanti altri progetti in cui lo sport è chiamato a difendere e sostenere i diritti umanitari».
«Oggi, 17 maggio, ricorre la giornata contro l’omofobia. L’amore per il pallone è ciò che ci unisce, che supera ogni cosa. Vogliamo che superi anche il pregiudizio verso chi ama persone dello stesso sesso. Vi invitiamo a sostenere la campagna “Un pallone contro l’omofobia”, con il bacio della sfera che ci sta più a cuore. Chi ama il pallone batte l’omofobia: fatelo anche voi!», è lo slogan della LnD.
«Il Parlamento europeo – ricorda la Lega nazionale Dilettanti – ribadisce l’invito agli Stati membri di proporre leggi che superino le discriminazioni subìte da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire il principio del riconoscimento reciproco anche in questo settore, al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell’Ue senza discriminazioni. Il suo obiettivo – conclude – è estendere i passaggi del codice penale che già puniscono discriminazioni e violenze su base razziale, etnica o religiosa a quelle basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere».