VASTO – Numerosi gli spettatori, appassionati e non, lungo i bordi di Via Ciccarone a Vasto. La grinta del pubblico accompagna i ciclisti che andranno ancora al di sopra dei 200 km e sale il livello, altimetricamente e per difficoltà, rispetto alla Teramo-San Salvo.
La Vasto-Melfi è una tappa nettamente suddivisa in due parti. I primi 170 km sono pianeggianti, su strade larghe, in gran parte a scorrimento veloce, con poche curve e semicurve fino a raggiungere i Monti del Vulture dove il percorso cambia aspetto. Si scala il Valico dei Laghi di Monticchio (che conduce ai laghi omonimi) su una strada più articolata con pendenze tra il 6 e il 7%. Breve discesa e seconda scalata per il Valico la Croce da cui si raggiunge Rionero in Vulture. Il tratto successivo prevalentemente in discesa presenta numerose curve con carreggiata normale fino a condurre all’abitato di Melfi.
Il finale prevede la breve scalata al centro di Melfi per scendere verso la stazione dove si incontrano i consueti ostacoli alla circolazione (rotatorie, spartitraffico e così via) e risalire verso la zona di arrivo. Da segnalare nell’ultimo chilometro una breve discesa che conduce a una ampia curva che immette nel rettilineo in salita (circa 5%) di 350 metri su asfalto largo 8.