CASALBORDINO – In compagnia di Padre Igino Splendore del Monastero Santa Maria dei Miracoli di Casalbordino, in questi primi giorni di maggio, andiamo alla ricerca delle origini del mese mariano e del suo valore nella devozione popolare.
Si tratta di una tradizione molto antica, già risalente al medioevo. Figura di spicco nella diffusione di questa particolare devozione, nel 16° secolo poi, è stato San Filippo Neri con il coinvolgimento dei giovani, nel compiere atti di pietà popolare. Mentre fra la fine del 1600 e la prima decade del 1700, fu rilevante in questo senso l’impegno e l’entusiasmo del sacerdote, teologo e missionario francese Luigi Maria Grignion de Montfort.
L’indicazione di maggio come mese di Maria, tuttavia, la dobbiamo ad un padre gesuita: Annibale Dionisi. Un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679 e morto nel 1754 dopo una vita, a detta dei confratelli, contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. L’atto fondativo di questa indicazione lo troviamo dunque nella pubblicazione nel 1725 da parte del padre gesuita di “Il mese di Maria o sia il mese di maggio”.
Un incremento significativo al mese di maggio lo ha dato papa Pio XII istituendo la memoria di Maria Regina alla fine del mese, spostata poi al 22 agosto dal Concilio Vaticano II. Oggi, il 31 maggio la chiesa celebra la festa della Visitazione di Maria a Elisabetta.
«Azioni ordinarie pervase di un amore straordinario», queste le parole di papa Luciani per definire il motivo della grandezza della santità di Maria che, nel suo sì, ha risposto tutta sé stessa nell’Onnipotente. Da qui l’invito del padre Benedettino ad invocare Maria per essere come lei, ricolma di amore per il suo Signore, da riversare ai fratelli.