VASTO – È stata inaugurata ieri alla scuola primaria “G. Spataro” la mostra fotografica proposta dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) “Popoli in movimento. Quando gli immigrati eravamo noi” con le fotografie di Francesco Malavolta e dell’archivio della Fondazione Paolo Cresci. È una mostra itinerante, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Vasto, che il presidente Anpi, Domenico Cavacini, sta portando in giro per le scuole del Vastese. La mostra sarà aperta al pubblico nella scuola Spataro fino al 6 maggio 2023 e si potrà visitare dalle 9 alle 12:30.
Per spiegare l’iniziativa Cavacini ha fatto vedere dei video di Michele Serra e Francesco Malavolta che hanno suscitato molto interesse, sia da parte dei ragazzi sia anche dei genitori e nonni presenti, perché hanno saputo raccontare il passato e il presente dei flussi migratori, con tutto il pathos e l’emozione che ne consegue.
«I pannelli fotografici – ha spiegato Cavacini – hanno la peculiarità di riportare insieme le immagini dell’immigrazione presente con quelle del nostro passato di emigranti, quando tanti nostri connazionali all’inizio del secolo scorso sono dovuti partire per sfuggire alla fame, alla miseria e alla disoccupazione. Ammassati sulle banchine dei porti – ha raccontato – erano uomini che con molto coraggio lasciavano tutto alla ricerca di un destino migliore per sé e per i figli, come i migranti di oggi. Le foto dell’immigrazione attuale testimoniano le esperienze di viaggio di Malavolta lungo i confini di un’Europa e sono state scattate negli ultimi 12 anni nel Mar Mediterraneo, Mar Egeo, in Serbia, Nord Macedonia, Bosnia, Italia, Grecia e Croazia. Ritraggono anche le persone costrette a scappare dalla guerra in Ucraina in corso dal febbraio 2022».
«La mia fotografia – ha spiegato nel video Malavolta – è legata alla documentazione dei flussi migratori, via terra e via mare. L’umanità è da sempre in movimento, che assume tratti tanto più drammatici quanto più si cerca di ostacolarlo, ripiegando su paure e posizioni illogiche e anacronistiche. Il mio obiettivo è quindi rendere omaggio a un’umanità caparbia, che un passo alla volta guadagna centimetri di libertà».
Durante la presentazione della mostra c’è stata una grande attenzione dei ragazzi, malgrado l’argomento fosse complesso. Guardare quelle immagini, sentire quei racconti, ha creato un sentimento di grande emozione e allo stesso tempo di solidarietà e vicinanza, considerando che la storia di ieri, dei loro nonni e bisnonni somiglia molto alle migrazioni di oggi.
La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo 1 di Vasto, Eufrasia Fonzo, ringraziando il presidente Cavacini, ha sottolineato «quanto questo incontro sia ancora più prezioso considerando il lavoro che le classi quarte hanno fatto nelle scorse settimane chiedendo ai loro nonni dove sono nati. Un’indagine che ha portato a scoprire quanto siano pochi i nonni vastesi rispetto a quelli provenienti da altre città d’Abruzzo, d’Italia, d’Europa e di altri Continenti».
Su un campione di 276 nonni, 32 provengono da vari Stati del mondo, 60 da altre regioni italiane, gli altri 125 da varie città e paesi d’Abruzzo, tra questi 36 da vari paesi del Vastese e solo 59 da Vasto. Hanno anche studiato come la popolazione si sia modificata dall’Unità d’Italia a oggi nei vari paesi del Vastese, considerando che quasi tutti hanno avuto un brusco decremento demografico. Ma mentre fino al 1961 si partiva in cerca di fortuna in altri Stati d’Europa o dell’America o Australia, da quella data in poi Vasto e San Salvo hanno avuto un incremento demografico dovuto alla nascita del polo industriale della Società Italiana Vetro e della Magneti Marelli. Tantissime persone dai borghi vastesi, ma anche da tante città italiane si sono spostate nel nostro territorio per motivi di lavoro. I ragazzi hanno concluso constatando che oggi la situazione è ancora in cambiamento. Arrivano molti stranieri in cerca di lavoro, ma tanti giovani vastesi si trasferiscono altrove per lo stesso motivo.
«Chissà cosa succederà nei prossimi anni? Continuerà ad aumentare la popolazione? Scompariranno i bellissimi borghi del Vastese?» L’indagine dei ragazzi continua, il 10 maggio andranno in Comune per approfondire le tematiche demografiche del recente passato e soprattutto del futuro. Tutto il lavoro sarà poi rappresentato teatralmente a fine maggio per raccontare questa lunga storia dell’immigrazione».