ROMA – Padri separati trattati come bancomat. L’ennesima dimostrazione arriva da una sentenza della Cassazione che ha respinto il ricorso del genitore contro l’obbligo di versare ogni anno, entro il 30 giugno, un assegno di duemila 500 euro per ogni figlio per le vacanze estive. Secondo l’associazione Codici, «un verdetto che conferma l’orientamento a senso unico della giustizia».
«I padri separati hanno diritto ad una quotidianità con i figli – dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – e i magistrati con queste decisioni allontano i figli dal genitore separato. Nel caso dei padri, ormai sono ridotti a un salvadanaio a cui attingere per ogni tipo di spesa. Attenzione, non bisogna soffermarsi sull’importo stabilito per l’assegno in questa specifica sentenza. La cifra di duemila 500 euro colpisce senz’altro, ma non deve distrarre, perché ciò che conta è il concetto. Ci riferiamo – precisa – al fatto che, per la Cassazione, le vacanze estive rientrano nelle spese per il mantenimento ordinario e l’importo deve essere adeguato all’indice Istat».
«Quindi, – aggiunge Codici – non c’è nulla di voluttuario e imprevedibile, è una costante che deve essere aggiornata tenendo conto dell’inflazione. Un pronunciamento che, sinceramente, lascia allibiti. Si pensi, ad esempio, alla giurisprudenza della stessa Cassazione che fa rientrare nelle spese ordinarie voci ricorrenti e prevedibili, come quelle per gli alimenti e l’igiene personale, i vestiti e le attività ricreative, una casistica in cui si fa fatica a far rientrare le vacanze. E poi viene da chiedersi come sia possibile stabilire la costante della spesa delle vacanze, indicando di prendere in considerazione gli indici Istat, ignorando aspetti tutt’altro che secondari, come per esempio i costi del viaggio, se in aereo oppure in treno».
«Prendere in considerazione – conclude Giacomelli – la situazione economica dei genitori e lo stile di vita della famiglia non significa trasformare il padre in un bancomat, costringendolo ad esborsi che possono trasformarsi in un peso troppo grande da sostenere. Si è imboccata una strada preoccupante. Far valere i diritti dei padri separati diventa sempre più difficile, ma questo non ci spaventa e tantomeno ci fermerà».
L’associazione Codici è impegnata da anni con la campagna “Voglio papà” nell’assistenza ai padri separati. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto al numero 06 5571996 o all’indirizzo [email protected].