L’AQUILA – «Con Colapietra perdiamo uno storico illustre e un abruzzese innamorato della sua terra e della sua città. Le sue opere, la costante attenzione al presente e la passione per la ricerca sono un’importante eredità per i nostri giovani, a cui ha dedicato la sua vita di docente e di storico indipendente», così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.
«La comunità di Italia Viva esprime tutto il proprio dolore per la perdita dello studioso Raffaele Colapietra. Ci ha lasciato un gigante, un appassionato dell’Abruzzo e della sua amata L’Aquila. Ai familiari le nostre sentite condoglianze accompagnate dal senso di gratitudine per il suo enorme lavoro», scrive in una nota il coordinatore regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.
«È con dolore che apprendiamo della morte del professore Colapietra, aquilano e abruzzese illustre. Ho avuto il privilegio di confrontarmi più volte con lui. Lucido, puntuale, naturalmente coltissimo, i suoi studi su Benedetto Croce sono un riferimento ben oltre il recinto e il prestigio degli addetti ai lavori. Rimane indelebile il suo modo di essere legato alla sua città, L’Aquila, coraggioso e controcorrente, che tutti hanno potuto constatare nella scelta di non lasciare la sua abitazione nell’immediato post – sisma. Rimane per noi l’insegnamento allo sguardo attento e smaliziato, alla diffidenza verso gli stereotipi e la retorica vuota». Lo dichiara il senatore Michele Fina, segretario del Partito democratico regionale.
«Il professor Colapietra, di cui oggi piangiamo la scomparsa, è stato un importante protagonista della storiografia italiana, abruzzese ed aquilana dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi, con la sua vastissima produzione scientifica. Ha collaborato, sin dalla sua istituzione nel 1977, con l’Istituto abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea – IASRIC – (allora Istituto abruzzese per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza) ricoprendo ruoli apicali, tra cui quelli di consulente storico e primo direttore della rivista “Abruzzo Contemporaneo” dal 1980 al 1985. Colapietra ha mantenuto i suoi rapporti con l’Istituto anche negli anni successivi e sino allo scorso dicembre, quando, impossibilitato proprio per il suo stato di salute. Il professor Colapietra è stato soprattutto una “grande” figura di intellettuale e protagonista». Così Carlo Fonsi, presidente dell’IASRIC (Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea) intervenuto per ricordare lo storico aquilano appena scomparso.
«Con la morte di Raffaele Colapietra scompare lo studioso che ha dato un impulso decisivo alla divulgazione della storia del giornalismo abruzzese contemporaneo. Ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e alla divulgazione della storia e della cultura abruzzese con particolare interesse per il mondo dell’informazione. I giornalisti gli rivolgono un pensiero con gratitudine nella consapevolezza che i suoi studi hanno consentito a tutti noi di capire meglio il nostro passato e avere una visione più completa del nostro presente». Lo afferma il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, esprimendo vicinanza a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato.
Condoglianze alla famiglia dalla redazione di Zonalocale.