CUPELLO – «Premesso che la Virtus Cupello fa del calcio per promuovere ai giovani il senso del rispetto verso tutti, cerca di dialogare con i genitori dei ragazzi (purtroppo nota dolente del calcio giovanile) ma non sempre si riesce a far comprendere che non bisogna mai alzare i toni e soprattutto non addentrarsi nelle valutazioni tecniche, ma legittimamente incitare e tifare per il proprio figlio senza offendere gli altri e soprattutto non apostrofare mai la classe arbitrale in quanto ragazzi anche loro in fase di crescita e quindi da comprendere ed aiutare». Lo scrive in una nota la Virtus Cupello.
«Fatta questa premessa di fondo – continua la nota – che è la nostra “stella cometa”, bisogna essere obiettivi nelle analisi. Nella vicenda c’è una grave responsabilità oggettiva, in quanto nell’area antistante gli spogliatoi, da cui si accede al campo di gioco, non può e non deve essere permesso a nessuno, tranne l’addetto all’arbitro di sostare in tale area, cosa che non è stato fatto. Poi al di là del regolamento, a cui la Virtus Cupello fa sempre riferimento, a nostro avviso ci vuole anche buon senso (visto i buoni rapporti che ci sono tra le due società e soprattutto perché sono campionati giovanili) per cui all’invito del direttore di gara di riprendere a giocare pur ammettendo di aver sbagliato fischiando per tre volte – e molto discretamente ed umilmente invitava i due allenatori a riprendere la partita, visto che in campo i ragazzi si erano comportati nel massimo rispetto e non vi erano avvisaglie di preoccupanti conseguenze per la sicurezza dei ragazzi e di tutti i presenti, come giustamente il direttore aveva ben capito e voleva portare a termine la gara -, il tecnico della Vastese non ha voluto che ciò avvenisse, additando il fatto che l’arbitro aveva fischiato tre volte e quindi “tecnicamente” la gara là si considera finita».
«Quindi – conclude la nota – noi invitiamo gli addetti ai lavori ad avere più buonsenso, ciò per evitare che ci siano strascichi negativi per tutto l’ambiente del calcio. Cerchiamo tutti insieme affinché i nostri giovani abbiano dei riferimenti giusti e non alteranti per la loro crescita. Convintamente auguriamo che tali episodi non devono più accadere, invitiamo tutti (dirigenti, tecnici, genitori, arbitri e tifosi) a riflettere su ciò che può provocare la violenza a noi stessi, ai giovani ed alla società civile tutta. Stiamo attenti e non lasciamo prenderci dagli istinti. Cogliamo l’occasione per augurare sentitamente alla Vastese di raggiungere la salvezza nel campionato di serie D, in quanto beneficio per tutto il territorio».