ORTONA – La spiaggia di Ortona compresa tra le foci del fiume Foro e del torrente Arielli rappresenta da anni una delle aree riproduttive più importanti a livello nazionale del Fratino, rara specie di uccello a rischio tutelata da normative nazionali ed europee e parametro anche per l’ottenimento della nota “Bandiera blu” che sopravvive lungo la costa abruzzese solo nei tratti meno antropizzati e meglio tutelati con non più di 57 coppie (dati Soa, Stazione ornitologica abruzzese 2021).
Con l’inizio della primavera anche quest’anno i rilevatori volontari di Dune Bene Comune e della Stazione ornitologica abruzzese “armati” solo di pazienza ed attenzione, senza alcun contributo da parte di enti pubblici, hanno iniziato a monitorare l’arenile e sono già stati localizzati e segnalati ai vari enti, compreso il Comune di Ortona, ben quattro nidi posizionati al piede delle dune. I nidi sono localizzati in semplici buchette nella sabbia dove vengono deposte le uova particolarmente mimetiche e difficili da individuare. Sono pertanto molto vulnerabili nel caso anche del semplice passaggio o avvicinamento anche involontario di persone.
Il pericolo maggiore, oltre alla predazione naturale, per la sopravvivenza di questi piccoli uccelli e del suo habitat è rappresentato dalla pulizia della spiaggia eseguita con mezzi meccanici ma negli ultimi anni, grazie alle ripetute azioni delle associazioni ambientalisti, si è provveduto saggiamente ad asportare i rifiuti manualmente.

«Purtroppo dopo pochi giorni – fa sapere Soa – si è constatata però la sparizione e predazione delle uova (e forse di qualche adulto) da tre nidi. Già lo scorso anno si è verificata la perdita di ben sette deposizioni su undici e da 35 uova deposte “solo” cinque pulcini sono arrivati all’involo. Rimangono però altre minacce come la presenza dei cani lasciati scorrazzare senza guinzaglio lungo l’arenile e soprattutto dei gatti da sempre un serio pericolo per l’avifauna da molti sottovalutato. A mero titolo di esempio si riporta il caso di una città in Germania che ha messo in “lockdown” tutti i gatti (https://www.kodami.it/una-citta-tedesca-mette-i-gatti-in-lockdown-per-proteggere-un-uccello-in-via-destinzione/ ) per salvaguardare la nidificazione di una specie molto più comune del fratino come la cappellaccia».
«Bene ha fatto quindi il Comune di Ortona – sottolinea la nota – sia nel 2021 che 2022 a vietare con un’ordinanza sindacale l’accesso alla spiaggia durante il periodo riproduttivo del fratino ai cani (divieto non rispettato) e gatti. Anche se il limitatissimo posizionamento di una cartellonistica ben evidente in tutti i punti di accesso al mare e i rarissimi controlli ne hanno limitato l’efficacia. Rimane inspiegabile però come nello stesso tempo lo stesso Comune abbia potuto autorizzare, con il determinante consenso del competente servizio veterinario della ASL, l’insediamento in prossimità dei nidi di una “colonia felina” che ospita un notevole numero di gatti senza padrone, regolarmente alimentati e liberi di vagare ovunque con tutte le conseguenze per la piccola fauna selvatica».
«Le associazioni Lega italiana per la protezione degli uccelli (Lipu) e Soa hanno documentato la predazione dei gatti nei confronti anche di fratini adulti e hanno ripetutamente segnalato i problemi, anche di carattere sanitario, che i felini causano in un ambiente naturale chiedendo che la colonia sia opportunamente delocalizzata in un ambiente urbanizzato senza ottenere finora alcun risultato», conclude la nota.
