LANCIANO – Trenta domande per saperne di più sulla donazione degli organi. E sperare che il tema non susciti più timori e resistenze. Questo il senso del progetto promosso dall’Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Lanciano intitolato “Donazione d’organi: verità, miti e leggende”, in collaborazione con il Comune, Ecolan e il Centro regionale trapianti dell’Aquila.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso l’ex Casa di Conversazione a Lanciano, alla quale hanno preso parte il sindaco Filippo Paolini, il direttore generale Asl Thomas Schael, il direttore della Rianimazione Daniela Albanese con Achille Putaturo della stessa unità operativa, Sara Scutti in rappresentanza di Ecolan e Daniela Maccarone del Centro Trapianti, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni donatori organi.
Il progetto prevede la consegna di un questionario da compilare in forma anonima a tutti i nuclei familiari dei 70 Comuni serviti da Ecolan, la società di servizi ambientali a totale capitale pubblico che si rivolge a un’utenza di circa 220 mila abitanti residenti nei territori Frentano, Sangro-Aventino, Ortonese-Marrucino e Alto Vastese. Un partner importante, che mette in campo la capillarità di azione per raggiungere il maggior numero di persone possibile, destinatarie di un questionario a risposta multipla che mira a comprendere il grado di consapevolezza della comunità sul tema della donazione, spesso ostacolata da tabù e false credenze.
«Abbiamo più volte verificato che questo è un argomento approcciato con diffidenza e qualche pregiudizio – ha sottolineato Daniela Albanese – che fa torto al valore del dono, prezioso per salvare altre vite. Con il questionario vogliamo, allora, prima di tutto capire quanto le persone siano informate, quali le paure, per poter poi intervenire con azioni di sensibilizzazione mirate».
L’obiettivo finale è ampliare la platea dei potenziali donatori, perché la disponibilità di organi consente di restituire speranza a tanti, e dovrebbe bastare questo per dichiarare la propria volontà a donare post mortem. Nel corso dell’incontro è stato anche ricordato che in vita vengono donati, oltre al sangue, epifisi femorale e cordone ombelicale, mentre il prelievo di altri organi avviene solo dopo l’accertamento della morte e in assenza di opposizione.
Il direttore generale della Asl, infine, ha rinnovato il sostegno dell’Azienda alle iniziative volte a favorire la diffusione di una maggiore cultura della donazione, espressione di una società solidale ed evoluta.
La distribuzione e il ritiro dei questionari andrà avanti fino a inizio estate; nel periodo successivo si procederà all’analisi delle risposte, sulla base delle quali saranno attuate iniziative di comunicazione e sensibilizzazione mirate.