VASTO – È il grande tema che ci viene consegnato attraverso l’immagine di due discepoli che abbandonano Gerusalemme dirigendosi verso Emmaus. In questa distanza di circa 11 km, si avvicina a loro uno straniero, un pellegrino che – come dice il Vangelo di Luca – : «Questi non riconoscono. I loro occhi erano impediti nel riconoscerlo». È un po’ la fatica che tutti facciamo nel riconoscere Gesù che magari è accanto a noi, è pellegrino come noi.
Si mette in viaggio, dunque, lungo la strada – non siamo in un tempio – scopriamo un metodo di approccio del Signore…un metodo Emmaus.
Egli interroga quei due uomini che sono stanchi, delusi dalla vicenda “Gesù”. In un passaggio ascolteremo: «Speravamo fosse lui a liberare Israele. Ma in tutto ciò è morto. Sì, alcune donne ci hanno detto che al Sepolcro non c’era nessuno. Anzi alcuni angeli hanno parlato di una Resurrezione, ma noi non lo abbiamo visto. Noi non possiamo credere a tutto questo».
Ecco la delusione di chi si aspettava un Messia, vincitore che avrebbe allontanato i Romani…, che in qualche modo avesse manifestato la potenza di Dio e che, invece, li ha lasciati nella morte. Ecco questo pellegrino che poi si rivelerà Gesù Risorto, li interroga e comprende la loro tristezza e cerca di educare il cuore. Come? Attraverso le Scritture. Sì, perché Gesù illustra come tutte le Scritture parlavano di un Messia che doveva soffrire, patire per il peccato degli uomini.
È interessante questo passaggio perché ci dice che persino la sofferenza, il dolore e la morte non impediscono a Dio di raggiungerci, di rivelarsi. Non fermano la grazia di un amore che ci raggiunge nelle nostre tenebre, nelle nostre fatiche, nella nostra tristezza.
Ed è meraviglioso scoprire come Gesù non vuole che noi rimaniamo nella tristezza, tant’è che in questo camminare accanto, in questo rileggere una storia alla luce della parola di Dio, quei cuori trovano ristoro…
E poi c’è un altro passaggio interessante: proprio quando si sta facendo sera, ecco si accende questo desiderio di continuare questa compagnia. I due discepoli di Emmaus dicono «Resta con noi perché ormai si fa sera!» E in una locanda, ancora una volta in un luogo qualunque, questo pellegrino prende il pane, lo spezza e benedice. E allora si aprono gli occhi.
È un’immagine bellissima di Gesù che si dona a noi, non solo nell’Eucaristia. Egli si dona sempre. Egli è pellegrino e ci illumina con la sua Parola e si consegna nelle nostre mani, nella carità che è l’Eucaristia, la carità che si fa nostro cibo.
Buon cammino a tutti nel riconoscere il Gesù vivente in mezzo a noi!
Buona domenica!