CHIETI – Siglato un protocollo d’intesa finalizzato ai controlli relativi alla posizione reddituale e patrimoniale dei soggetti beneficiari (e relativo nucleo familiare) di prestazioni sociali agevolate spettanti agli studenti in condizione economica e sociale svantaggiata tra il comandante provinciale della Guardia di finanza di Chieti, Michele Iadarola, il presidente dell’Azienda diritto allo studio universitario (ADSU) di Chieti-Pescara, Isabella Gualtieri e il rettore dell’Università degli studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti-Pescara, Sergio Caputi.
«L’accordo – si legge nella nota diffusa dalle Fiamme gialle – ha il comune obiettivo di implementare le iniziative di cooperazione a tutela del bilancio pubblico statale e degli enti locali, rafforzando il sistema dei controlli al fine di contrastare chi, attraverso raggiri o false dichiarazioni, tenti di beneficiare degli aiuti economici previsti per garantire il diritto allo studio universitario come la gratuità o la riduzione della tassa d’iscrizione all’Ateneo e le ulteriori agevolazioni e sostegni economici, erogati attraverso le borse di studio».
«In particolare, – prosegue la nota – la sinergia messa in campo prevede l’iniziativa dell’Adsu, a seguiìo di preliminari approfondimenti dei dati e delle informazioni acquisiti in fase di iscrizione e/o richieste effettuate dagli studenti, individuando le misure e/o i contesti da cui provengono le dichiarazioni di dubbia veridicità, in modo da inviare qualificati input informativi alla Guardia di finanza sui quali verranno condotti controlli reddituali e patrimoniali degli studenti beneficiari e dei rispettivi nuclei familiari, con l’obiettivo di assicurare l’accesso alle prestazioni agevolate a chi ne ha effettivamente diritto. Grazie alla sottoscrizione di questo accordo, i finanzieri avranno la possibilità di accedere rapidamente a dati e notizie al fine di individuare le eventuali contraddizioni con quanto dichiarato attraverso l’ISEE, la DSU e l’effettivo tenore di vita».
«La realizzazione dell’interscambio informativo e, più in generale, il trattamento dei dati personali – sottolinea la Guardia di finanza – gestiti nell’ambito del protocollo saranno improntati al rispetto dei principi di correttezza, liceità, trasparenza e necessità dettati dalla normativa vigente. Successivamente, il reparto operativo delle Fiamme gialle comunicherà gli elementi significativi delle eventuali irregolarità accertate agli Enti erogatori dei rispettivi benefici, per le conseguenti iniziative volte al recupero delle somme illecitamente riconosciute, mentre i responsabili verranno segnalati all’autorità giudiziaria per le fattispecie penali eventualmente rilevate».
Il comandante provinciale Iadarola, nell’occasione ha confermato «come la sottoscrizione del protocollo d’intesa testimoni la sempre maggiore collaborazione tra le istituzioni per la prevenzione e la repressione di frodi e abusi di natura economico-finanziaria e delle condotte lesive degli interessi pubblici, così da tutelare l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto, a garanzia della leale e sana competitività e della meritocrazia».