TERAMO – Un giovane operaio senegalese di 24 anni è morto ieri pomeriggio a causa di un incidente sul lavoro. Ibrahim, questo il suo nome, è precipitato da un’impalcatura alta 10 metri nel cantiere di ristrutturazione della chiesa di Sant’Agostino a Teramo. L’altro operaio, anche lui caduto dall’impalcatura, si è salvato perché è finito su un balconcino.
Cordoglio in tutta la regione, alla redazione di Zonalocale sono arrivate le note di Daniele Marinelli, responsabile organizzazione del Pd abruzzese, di Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, e di Luigi Di Donato, segretario Feneal Uil L’Aquila -Teramo.
“Esprimiamo dolore e sgomento per l’ennesimo tragico episodio di morte sul lavoro nella nostra regione, registrato a Teramo. Ancora una giovane vita spezzata, in un settore – quello dell’edilizia – che resta tra i più colpiti. Questo ennesimo dramma ci ricorda il ruolo della politica e delle istituzioni; ci dice quanto sia urgente e necessario assumere ogni iniziativa utile a rafforzare la tutela della vita sul posto di lavoro, sotto il profilo della cultura della sicurezza, delle norme e degli investimenti. E quanto sia importante combattere e contrastare una certa cultura della semplificazione in materia di lavoro e di controlli per la sicurezza sul lavoro, quando questa costituisce un ulteriore inaccettabile elemento di rischio per lavoratrici e lavoratori. Auspicando che la magistratura faccia piena luce per chiarire la dinamica dell’accaduto, esprimiamo profondo cordoglio alla famiglia”: lo dichiara Daniele Marinelli.
“Il tema della sicurezza sul lavoro deve trovare le giuste e immediate soluzioni a livello di governo”, hanno detto Michele Lombardo e Luigi Di Donato. “Due settimane fa – hanno scritto in una nota congiunta di Uil e Feneal – abbiamo partecipato alla manifestazione nazionale del comparto edile, ribadendo la richiesta di un aumento maggiore dei controlli e delle ispezioni nei posti di lavoro, a partire dai cantieri edili. Purtroppo registriamo la tragica fine di una giovane vita e questo accadimento è la riprova che bisogna intervenire presto e in modo efficace. Al contrario – concludono Lombardo e Di Donato – registriamo decisioni da parte del governo, come ad esempio il nuovo codice appalti che, invece di aumentare i controlli e le ispezioni, e dare maggiore sicurezza, abbassa ulteriormente la soglia di verifiche e di conseguenza anche il livello di sicurezza. C’è urgente necessità di programmare maggiori investimenti per garantire una vera e ormai non più procrastinabile sicurezza sui posti di lavoro”.