di Roberto Malavolta*
Le riflessioni nascono dai frequenti incontri che nella mia attività professionale ho con giovani che sono alla ricerca del primo lavoro. Colloqui e confronti che nascono da corsi di formazione rivolti a laureati e/o diplomati, incontri di selezione e/o di orientamento.
Certamente trovare un buon lavoro è intanto già un successo. Ma per i giovani più ambiziosi che desiderano fortemente sviluppare la propria professionalità nel tempo, mi sento di suggerire di valutare tre aspetti. Nell’affrontare le prime esperienze lavorative, i ragazzi dovrebbero mirare ad un ambiente che trasferisca:
Le competenze tecniche e relazionali legate al ruolo che si va a ricoprire. È banale, ci mancherebbe, ma non è scontato che accada. Avere un buon “maestro” all’inizio che trasferisca le conoscenze specifiche delle attività da svolgere è la base ed è fondamentale. Ma non è sufficiente oggi concentrarsi solo su quelle tecniche. È altrettanto importante crescere nelle competenze relazionali, soprattutto per alcune posizioni lavorative. La prima domanda da porsi quindi è “quanto know how c’è nella realtà che sto valutando? Che competenze ha chi mi affiancherà?”
Un corretto atteggiamento mentale verso il lavoro e la propria crescita. Questo è più difficile da trovare. Sviluppare e rafforzare una mentalità orientata a prendersi carico delle proprie responsabilità e a sentirsi protagonista del percorso personale non è semplice. Per il/la giovane che entra nel mondo del lavoro è una grande fortuna avere intorno persone prive della “cultura dell’alibi”, per cui i successi sono propri e il mancato raggiungimento di obiettivi è sempre “colpa” di altri. Sicuramente è scomodo, potrebbe essere stressante all’inizio, ma è il punto di partenza per maturare una eccellente professionalità.
Inoltre, è altrettanto importante avere un ambiente caratterizzato da spirito collaborativo e senso del gruppo, che alimenti una cultura per cui “tutti insieme si va più lontano e con minore sforzo”. Ciò permette di sviluppare ed interiorizzare la mentalità del “noi”, con enorme beneficio personale e per tutta la struttura.
Il metodo di lavoro. Soprattutto durante i primi passi della carriera lavorativa avere vicino professionalità che lavorano con metodo è una notevole fonte di crescita. Ad esempio, organizzare il proprio lavoro e il proprio tempo in base alle priorità è una delle competenze principali e spesso poco presente nelle aziende. Avere chiari i processi, i ruoli e condividere le responsabilità di ciascuna persona, sapere a chi rivolgersi per qualsiasi questione, da quella più operativa a quella più delicata, garantisce efficacia ed efficienza. Anche nelle organizzazioni più evolute dove c’è maggiore autonomia operativa e decisionale delle persone questo aspetto rimane molto importante. Anzi, forse lo è di più.
È ovvio che non è sempre facile conoscere questi aspetti prima di vivere la realtà aziendale. Ma averli già in mente costituisce un buon punto di partenza per fare le proprie scelte. Inoltre, rappresentano sempre delle aree a cui riferirsi per le valutazioni personali da effettuare durante il periodo di inserimento in azienda.
I tre ambiti di crescita sono rilevanti indipendentemente dal ruolo che si va a ricoprire e dalla tipologia di organizzazione in cui si entra. Cambieranno i contenuti, i livelli di complessità, ma il concetto rimane lo stesso.
I primi anni di lavoro sono molto importanti per strutturarsi ed è consigliabile trascorrerli in un ambiente che alimenti e faccia crescere la professionalità della persona. Una ricchezza che si acquisisce e rimane sempre con sé per il resto della vita professionale.
Per approfondimenti: https://www.malavoltaconsulting.it/
*Consulente di direzione e formatore