MAGAZINE – In un contesto generale complesso come quello attuale, le scelte relative agli investimenti finanziari diventano incredibilmente più difficili da prendere. In questi primi mesi del 2023, per il momento, la crescita sta rallentando, ma sta rallentando anche l’inflazione, protagonista assoluta del 2022.
In una situazione del genere gli occhi sono puntati sull’operato delle banche centrali, protagoniste fino a questo momento di un tasso mensile dei tassi. È proprio alla luce di queste dinamiche che per investire risulta necessario tenere d’occhio il mercato azionario e quello dei bond.
Obbligazioni e valute da tenere sotto controllo
Le obbligazioni sono tra gli strumenti più penalizzati dal binomio inflazione-rialzo dei tassi. Come detto, crescita ed inflazione stanno rallentando ma per tornare ad un equilibrio accettabile servirà del tempo.
Difficile quindi vedere nel breve termine un rally delle obbligazioni nei mercati sviluppati. Considerando anche l’indebolimento del dollaro, che dopo essersi rinforzato per più di un anno inizia a perdere terreno contro tutte le principali valute, l’attenzione si sposta sui mercati emergenti.
Nel mirino degli analisti ci sono le valute di Paesi ricchi di risorse, come il Messico, il Sudafrica ed il Brasile, ma pure i bond emessi dai Paesi “periferici” dell’Europa, quali l’Italia e la Grecia, indicati come soluzione ideale per la creazione solida di un portafoglio di investimento multi-asset. Tornando per un attimo alle valute, gli occhi sono puntati soprattutto sul franco svizzero e sullo yen, destinati a guadagnare terreno nei confronti del biglietto verde.
Le previsioni degli analisti sul mercato azionario
Per quanto riguarda il mercato azionario, secondo quanto riportato su TradingOnline.me, l’Europa va leggermente sottopesata rispetto agli Stati Uniti. Nel Vecchio Continente, infatti, la recessione fa molta più paura, viste le incognite rappresentate dalla guerra e dalla lotta all’inflazione che è iniziata decisamente più tardi. La stretta monetaria si fa ancora sentire sui titoli growth (ma attenzione alla ripartenza dei tecnologici), mentre i titoli value sono ancora l’opzione migliore.
I settori che gli esperti raccomandano maggiormente sono quello dell’energia, quello bancario, quello dei farmaceutici e quello dei beni di consumo di base. E poi bisogna capire cosa accadrà in Cina: per ora la ripartenza del gigante asiatico è stata interrotta più volte, ma la situazione va seguita con estrema attenzione. Ovviamente non bisogna pensare che l’inflazione sia già un ricordo lontano: un’ulteriore fiammata dei prezzi delle materie prime potrebbe sconvolgere nuovamente i mercati.
Dal mercato immobiliare alle criptovalute
Se nel 2022 il mercato immobiliare ha registrato delle discrete performance, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti industriale e residenziale anche per il 2023 sembra ci siano buone prospettive per il mercato retail statunitense e per il settore degli uffici in Europa. Al giorno d’oggi gli strumenti per investire sull’immobiliare non mancano di certo (non bisogna per forza comprare una casa!), quindi si tratta di un mercato da non sottovalutare.
Infine, è necessario fare un accenno al mercato criptovalutario. È ancora presto per dire che ci siamo lasciati alle spalle il lungo inverno delle monete digitali, però i progressi fatti da Bitcoin e compagnia nelle ultime settimane sono sotto gli occhi di tutti.
Si tratta di un mercato dalle enormi potenzialità, ma anche estremamente volatile e spesso imprevedibile. Puntare sui progetti emergenti più promettenti non sarebbe una cattiva idea, ma solo all’interno di un portafoglio ben bilanciato.